venerdì 24 luglio 2020
LETTERE DI ABELARDO E ELOISA 2
LETTERA DI ABELARDO
(...)Quanto grande fu il dolore dello zio quando seppe queste cose!
Quanto grande fu il nostro dolore di amanti nell'essere separati!
Quanto fui confuso dalla vergogna! E quanto afflitto dalla
preoccupazione delle sofferenze della mia giovane donna! Quali
tempeste di tristezza dovette sostenere Eloisa,sentendosi la causa
della mia vergogna! Nessuno di noi due si preoccupava per sé,
ma per ciò che colpiva l'altro; nessuno dei due piangeva per le
sue disgrazie, ma per quelle dell'altro.Noi, fisicamente, eravamo
separati, ma le nostre anime erano così unite che nulla poteva
dividerle e, superata la vergogna, la passione d'amore ci ritrovò
ormai privi di pudori. Da allora il nostro comportamento ci
apparve meno scandaloso proprio perchè la nostra passione
dovette combattere sempre meno contro la vergogna: ci accadde
esattamente ciò che successe a Marte e Venere quando vennero
scoperti, come racconta la favola del poeta. Non molto tempo
dopo Eloisa si accorse di essere incinta e con grande gioia mi
inviò subito una lettera per chiedermi che cosa volessi fare. Una
notte, come ci eravamo accordati, la portai via di nascosto dalla
casa di Fulberto mentre egli era assente, e la mandai senza
indugi in Bretagna, nella mia patria. Là, abitò a casa di mia
sorella fino a quando nacque il maschio che chiamò Astrolabio.
(...)
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