DIARIOS DI PIZARNIK 6
21 Aprile 1958
(...) Violento egoismo. La mia suscettibilità al minimo abbandono
delle persone nei miei riguardi, diventa così grande che mi
tramuto in un morto.Tutte le prove di amicizia, di congiunzione
hanno un esito così debole rispetto alle mie attese, che non
posso fare altro che entrare in un silenzio vestito di dignità,
pulsante di delusione. Non posso accettare una realtà diversa
da quella dell'arte. Questo mondo è orribile. Ma credo che la
misura di ognuno sia nell'uso che fa della propria solitudine e
angoscia. Più che " coraggio ", direi " innocenza". (...)
Alejandra Pizarnik da Diarios
Nessun commento:
Posta un commento