martedì 19 maggio 2020
COL SENNO DI POI...
Questo ti voglio dire : ci dovevamo fermare...
.... ma è poi veramente un " poi? ".
Siamo tornati ieri ad una presunta normalità :e dico " presunta"
perché , per la maggior parte di noi, la normalità era tornare a
fare quello che facevano prima;ai ritmi di prima che l'epidemia
ci cogliesse- di sopresa - come un ladro nella notte;è riprendere
( o almeno pare che questa sia l'impressione ) le scorribande nei
negozi, bar, ristoranti e ogni altro dove che sentivano impedito.
Ecco,è questo : avere non solo la percezione, ma la
consapevolezza che non potevano più scegliere :è stata questa
la vera malattia dell'anima, per chi si sentiva un piccolo
dio, al quale ( parlo delle società occidentali )nulla o quasi era
impedito.E i più l'hanno presa male : sono emerse rabbie covate
con le quali non avevano fatto i conti e che sono esplose in
rotture di rapporti; simil depressioni a causa del tempo che
prima non pareva mai abbastanza e che adesso sembrava anche
troppo oneroso da gestire; un senso di vuoto all'anima per
sentimenti mai ( o non abbastanza ) coltivati ; rimpianti per il
troppo tempo perduto senza che avvenisse una crescita umana ;
paura ( non solo di ammalarsi e di vedere in forse il loro
futuro - cosa che dai tempi del dopo guerra non era mai
accaduto -) ma di un avvenire che si presentava incerto ;
timore di perdere un benessere che davano per scontato...
Tutto in negativo, dunque.
Che la Terra potesse avere un altro respiro e l'ambiente tornare
ad un colore che non conoscevamo più; che potessimo
utilizzare al meglio le nostre inaspettate scorte di tempo per
capirci meglio ( a cominciare da noi stessi ); che questo tempo
potessimo regalarcelo per imparare qualcosa di nuovo e di
utile o darlo agli altri per re- impostare rapporti nuovi, è
stato ( per troppi ) solo un miraggio, una pia intenzione dettata
dalla necessità ; per altri un'opportunità durata nel complesso
troppo poco )...
I Media già fanno i conti : in percentuale ci dicono quanti
negozi sono aperti e in che misura frequentati; se potremo - e
quando - andare al mare e con quali modalità; quando saranno
presumibilmente aperti gli aeroporti per i nostri viaggi all'
estero, ma niente che vada in altre e nuove direzioni ...
In questo tempo di Covid - 19 è stata ampiamente e con un
insistenza pubblicizzata la frase : " Dopo questa pandemia
saremo migliori ", ma temo che siano parole dettate più da
di circostanza o da un sentimento scaramantico, piuttosto che
rappresentare una realtà effettiva.
Ho già avuto modo di dire ( ma alla luce dei fatti lo ripeto )
che " migliori " non si diventa né per effetto di magia né per
accadimenti esterni a noi: lo si diventa coi cambiamenti e le
conversioni ( non necessariamente religiose ) del cuore .
***
Vorrei proporvi oggi (nel post successivo ) una poesia di
Mariangela Gualtieri, poeta che amo molto, " 9 Marzo" , che
potrebbe sembrare già un po' " fuori tempo ".
Ma io non lo credo.
E qualche suo pensiero in proposito tratto da una recente
intervista.
E a voi che leggete, mando comunque un abbraccio di vicinanza.
frida
Nessun commento:
Posta un commento