lunedì 30 dicembre 2019
MAL DI PIETRE 4
(…) Quando nonna si accorse di essere ormai vecchia, mi diceva
che aveva paura di morire. Non per la morte in sé, che doveva
essere come andare a dormire o fare un viaggio, ma perché
sapeva che Dio con lei era offeso, perché le aveva dato tante
cose belle in questo mondo e lei non era riuscita ad essere
felice, e questo, Dio, non poteva averglielo perdonato. In fondo
sperava di essere matta davvero: da sana, l'Inferno era sicuro.
Però con Dio avrebbe discusso, prima di andare all' Inferno.
Gli avrebbe fatto notare che se Lui crea una persona in un
certo modo, poi non può pretendere che agisca come se non
fosse lei. Aveva speso tutte le sue forze per convincersi che
quella era la migliore vita possibile, e non quell'altra di cui la
nostalgia e il desiderio le toglievano il respiro.Ma di certe cose
a Dio avrebbe chiesto sinceramente perdono : il vestito di
cachemire che nonno le aveva comprato a Milano e lei aveva
strappato sulla scala mobile della stazione; la tazzina di caffè
ai piedi del letto, in quel suo primo anno di matrimonio, come
la ciotola di un cane; la sua incapacità a godere di tante
giornate al mare, quando pensava che il Reduce sarebbe
arrivato al Poetto, agile sulla sua stampella.
E quel giorno d'inverno, quando nonno era tornato a casa con
una busta di abbigliamento da montagna, che chissà da chi si
era fatto prestare, e le aveva proposto una gita sul Supramonte,
organizzata dal suo ufficio per i dipendenti delle Saline e lei,
anche se in montagna non c'era mai stata, aveva provato
soltanto un insopprimibile fastidio e l'unica cosa che avrebbe
voluto fare sarebbe stata strappargli dalle mani quell'
abbigliamento ridicolo. Ma lui continuava testardo dirle che i
veri Sardi la Sardegna la devono conoscere. (…)
Milena Agus da Mal di pietre
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