domenica 10 novembre 2019
IL MESTIERE DI VIVERE ( Diario di Pavese ) 4
17 Agosto 1950
(…) I suicidi sono omicidi timidi. Masochismo invece che sadismo.
E' la prima volta che faccio il consuntivo di un anno non ancora
finito. Nel mio mestiere dunque sono re.
In dieci anni ho fatto tutto. Se penso alle esitazioni di allora.
Nella mia vita sono più disperato e perduto di allora. Che cosa
ho messo insieme? Niente. Ho ignorato per qualche anno le mie
tare, ho vissuto come se non esistessero. Sono stato stoico. Era
eroismo? No, non ho fatto fatica. E poi, al primo assalto dell'
" inquieta angosciosa " sono ricaduto nelle sabbie mobili. Da
Marzo mi ci dibatto.Non importano i nomi. Sono altro che nomi
di fortuna, nomi casuali - se non quelli, altri? Resta che ora so
qual è il mio più alto trionfo -e a questo trionfo manca la carne,
manca il sangue, manca la vita.
Non ho più nulla da desiderare su questa terra, tranne quella
cosa che quindici anni di fallimenti ormai escludono.
Questo il consuntivo dell'anno non finito, che non finirò.
Ti stupisci che gli altri ti passino accanto e non sappiano,quando
tu passi accanto a tanti e non sai, non ti interessa qual è la loro
pena, il loro cancro segreto? (…)
18 Agosto 1950
(…) La cosa più segretamente temuta accade sempre.
Scrivo : o Tu, abbi pietà. E poi?
Basta un po' di coraggio.
Più il dolore è determinato e preciso, più l'istinto della vita
si dibatte, e cade l'idea del suicidio.
Sembrava facile, a pensarci. Eppure donnette l'hanno fatto.
Ci vuole umiltà, non orgoglio.
Tutto questo fa schifo.
Non parole. Un gesto. Non scriverò più. (…)
Cesare Pavese da Il mestiere di vivere 1935 - 1950
un capolavoro. erano anni di letteratura pura, decenni che hanno consegnato al mondo mostri sacri. intramontabili.
RispondiEliminaPropongo questo lavoro su un Grande della Letteratura italiana del Novecento partendo a ritroso ( è di più agevole lettura per chi vi si accosta ), dalle ultime parole, gli ultimi scritti prima del gesto estremo.
RispondiEliminaPavese fu un personaggio controverso, inquieto a tormentato , ma ( o forse per questo ) così vicino alla sensibilità del nostri tempi.
Buona lettura e grazie per il passaggio e il commento.