mercoledì 11 settembre 2019
LA LIBERA MORTE DI NIETZSCHE 2
(…) Mosso dal venerante rispetto per la sua meta e il suo erede,
egli non appenderà più corono rinsecchite nel santuario della
vita.
In verità, non voglio fare come i funaioli, che tirano in lungo
la corda e intanto vanno sempre più indietro.
Certi invecchiano troppo,anche per le proprie verità e vittorie;
una bocca sdentata non ha più diritto a ogni verità.
E chiunque vuole avere la gloria, deve prendere per tempo
congedo dagli onori e applicare l'arte difficile di- andar via al
momento giusto.
Proprio quando si è più saporosi bisogna smettere di lasciarsi
mangiare: ciò sanno coloro che vogliono essere amati a lungo.
Certo, vi sono mele acerbe, la cui sorte è di attendere fino all'
ultimo giorno d'autunno:esse diventano al tempo stesso mature,
gialle e grinzose.
In alcuni è il cuore che invecchia per primo, in altri la mente.
E certi sono vecchi da giovani: ma una tarda giovinezza è una
lunga giovinezza.
Per molti la vita è un fallimento: un verme velenoso li rode nel
cuore. Proprio per questo dovrebbero fare in modo di riuscire
tanto meglio a morire.
Altri non diventano mai dolci, già d'estate marciscono. La viltà
li tiene attaccati al ramo.
Fin troppi vivono, e troppo a lungo restano appesi ai loro rami.
Venisse una tempesta a scuotere giù dall'albero tutti questi
marci e bacati!
Venissero predicatori della rapida morte! Questi sarebbero per
me le tempeste squassanti che devono investire gli alberi della
vita ! Ma io sento predicare solamente la lenta morte e la
pazienza per tutte le cose terrene. (…)
Friedrich Nietzsche da Così parlò Zarathustra
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