giovedì 12 settembre 2019

I FINTI AFFETTI DI VIVIANE

 
 
 
          Chiedendoti l'ora e il giorno…
 
 

FINTI AFFETTI

Non ci giurerei sono sincera
non ci giurerei ma era l'alba
e non so chi parlasse nella stanza
per il chiasso del Rodano
il vaso dei fiori qualcuno lo aveva spostato
di questo sono certa
il profumo si allontanava
e aveva riempito meravigliosamente il mio angolo
in precedenza.

Ora le ombre si muovono piano
una soltanto si avvicinò
farfugliandomi qualcosa vicino all'orecchio
senza toccarmi.
Smisi di respirare
come in uno strano dormire
allora la voce si fece nitida :
regalami un fiore
ti mostro il mare.

E io in bilico sulla finestra.


                                             ***

PICCOLO INGANNO

Nell'unica foto che possiedo di te
sei ritratta che guardi una foto di me.

Nelle foto c'è come un inganno
dicesti quel giorno
oscurando lo sguardo.
Infatti non ti riconosco
oggi
in quel fissare l'immagine mia
nel silenzio d'erba alta
con occhi gravi, gravissimi,
già forieri d'altro destino.


                                               ***

DI QUEL CIELO

Eccoti sospesa
in un'amaca confortevole

piccolo movimento
lento
appena un'idea che ondeggia.

Corso d' eloquenza
d'una farfalla
già tornata
al gran ballo d'estate.

Una distanza ti separa
da ciò che brucia
e ciò che brucia non ha nome.

E' come entrare
in un libro dell'infanzia
senza foresta, senza fate,
senza eroi,
senza storia.


                                           ***

INCONTRO

Che vieni a fare sull'orlo del mio letto?
Cigolano le molle
che la vita aveva fiaccate.
Guarda - per la strada - il manifesto
della crudeltà
marchiato di scritte sagaci
per due terzi della sua altezza.
Questo mondo soprappensiero
tira inenarrabili colpi di tosse
vuole troppa concretezza:
chiodi bulloni e viti.
Fai finta di non vederla
la spada
che scende dalle stelle veritiere.
Io, per mio difetto,
non intendo fino in fondo il tuo pensiero.


                                        ***

L' ORA E IL GIORNO

Ho freddo alle natiche
a furia di star seduta
sulla mia stessa pietra tombale
di purificarmi nel lavacro
chiedendoti l'ora e il giorno
della rinascita.



                       Viviane  Ciampi    da    Pareti e famiglie


4 commenti:

  1. Amare è un male così vasto
    che prende il sentiero della mano sinistra
    attinge l'anima
    e la interpella con parole riciclate?
    Perché mai alterarla
    nelle sue abitudini fino al midollo?

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  2. Per paura ( e mi riallaccio al post sulla frase di Radhika ).
    Lo affermi anche tu: " amare è un male così vasto…"

    (Però l'amore è anche ciò che regge il mondo: è una malattia di cui non si guarisce, ma non sempre si muore. E soprattutto: pur sapendo che fa male, tutti ne sentono il desiderio e - quando non c'è - la mancanza).

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    1. oh, no. è una poesia di viviane ciampi. l'amore mica lo so cos'è. però so come inizia, si consuma, si fa, si lascia andare.

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  3. Non l'avevo riconosciuta.
    Però l'osservazione rimane.( anche le poesie - o soprattutto ? - servono a prendere coscienza di.

    Grazie.

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