La frase qui sotto riportata si trova scritta su uno dei " barattoli" di cui si parla. Ma sento - con questi post - di dovere una spiegazione di senso ai lettori di questo blog.
Il libro di cui si parla risale al lontano 1976 ed è un " avanzo" di biblioteca: fa parte cioè di quei libri ci cui si sbarazzano anche le biblioteche, perché desueti o - essenzialmente - perché non più richiesti.
Il titolo mi ha incuriosita ,se non altro per il riferimento palese - e voluto - ad un famoso film western: così mi sono presa la briga di leggerlo. Non ne ho ricavato nulla che non sapessi già, ma mi ha fatta riflettere tutto quel favoleggiare dell'epoca intorno alla cosiddedetta " liberazione ". E' ovvio che dopo più di 40 anni le cose siano cambiate e che certe " categorie " non esistano più. Ma mi chiedo: eliminati gli " incasellamenti" siamo davvero diventati più liberi?
Ma - soprattutto - quel vuoto che è l'elemento centrale del testo e del motivo di tutta l'indagine - è stato superato/ colmato, o no?
E questa presunta " liberazione" che cosa ha prodotto ?
O non è che - per caso- questo vuoto di valori, di civiltà , di cultura e persino di umanità sia diventato ora più che mai dilagante e imperante?
( La parola ai lettori )
" Dopo il mezzogiorno ci sarà il pomeriggio, e sarà lungo. Gli slogan dell'entusiasmo saranno avvizziti e resterà il vuoto. Eppure oggi - che è mezzogiorno - si può ancora costruire molto e il vuoto non è più irresistibile "
(…) Quali sono i segni del dominio reale del capitale ad esempio in
Italia? Piaccia o non piaccia, tali segni - ad esempio - si
chiamano :psichiatria democratica, magistratura democratica,
movimento femminista etc...
Parliamo di " segni". Ma alla fine vedremo come questi segni
potranno lasciare il posto a qualcosa di meno teatrale e molto
più solido e capace di permanere.
Resta il fatto che oggi sono questi gli attori della ribalta del
grande spettacolo del mezzogiorno di questa società.
Cosa fanno? Fanno la grande danza dei barattoli vuoti e delle
scatole. Su questi barattoli sta dipinto il sole di mezzogiorno, il
sole chiamato liberazione: liberazione della donna, degli
ospedalieri, degli ospedalizzati, deli impiegati statali, dei pazzi,
dei vecchi, dei bambini… C'è una liberazione per tutti e ogni
barattolo ne garantisce una.
Ci sono poi gli addetti al barattolo: psichiatri democratici,
magistrati democratici, femministe, assistenti sociali
progressisti, brigatisti, pedagogisti progressisti, etc...
Il loro compito è "liberare" tutti da credenze, complessi,
servaggi di classe e aiutare ciascuno ad entrare nel rispettivo
barattolo per la " grande liberazione ".
A tutti deve essere dato un posto, un diritto alla vita in questa
società specie in quella futura che si sta preparando. Ognuno
deve poter portare il suo posto dignitosamente stampato sulla
fronte: femminista abortista, psicoterapista di gruppo,
occupatori di case, terrorista democratico.
Tutto questo potrebbe ricordare la " folle che Chaillot "
( espressione popolare francese risalente al Medioevo secondo
cui si potrebbe scambiare l'anima col diavolo in cambio di
beni materiali, n.d.r. ), se non si vedesse la tragedia che ormai
traspare. (…)
Lion Vela & Dora Demàs da Mezzogiorno di vuoto
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Frida