mercoledì 17 luglio 2019
LA NORMALITA' DEL MALE 2
UOMINI E NO
(…) Le guerre, anche quelle ideologiche, sono pericolose e sono
possibili solo se si impara a distinguere fra" noi" e " loro" ,con
la convinzione che loro siano inferiori.
Un fattore psicologico che rende possibile l'incrudelire, è stato
descritto come la " riduzione animalesca dell'avversario" o
definito controantropomorfismo .Si tratta della tendenza a
negare le qualità più prettamente umane alle proprie vittime
per poter aggirare quella forza inibente l'aggressività che è
costituita dall'identificazione. Gli altri sono ridotti ad animali,
o addirittura a oggetti. Per facilitarsi il compito, chi vuole
comportarsi da boia, deve dirsi che le proprie vittime non sono
esseri umani, viceversa " Cessano invece di comportarsi da
umani quelli che uccidono in se stessi ogni umanità per decidere
lo sterminio degli altri." ( T. Todorov da " Memoria del male ").
Intervistato dopo la fine della guerra, quando era detenuto con
condanna a vita, il comandante del Lager di Treblinka spiega
che le umiliazioni nei confronti dei prigionieri erano necessarie
per far sì che gli aguzzini facessero quel che facevano: per
poterla uccidere, la vittima andava degradata, de- umanizzata,
affinché l'uccisore sentisse meno il senso della sua colpa.
Ciò non è solo tipico del genocidio nazista, ma di tutti gli altri
innumerevoli eccidi perpetrati nel corso della Storia e ancora
in atto.
Secondo Bauman: " La responsabilità viene messa a tacere
quando si erode la prossimità:essa può alla fine trasformarsi
in avversione una volta che i soggetti umani a noi vicini siano
stati trasformati in " altri" o in " altro".
Fu una separazione del genere che consentì a migliaia di uomini
di uccidere,e a milioni di osservare l'assassinio senza protestare.
E ancora : " Essendo inestricabilmente legata alla prossimità
umana, la morale sembra conformarsi alla legge della prospettiva
ottica.Essa appare grande e massiccia quando è vicina all'occhio;
al crescere della distanza, la responsabilità verso gli altri si
riduce e la dimensione morale dell'oggetto si sfoca, finchè
entrambe raggiungono il punto di fuga e spariscono dalla vista ".
(Z. Bauman da Modernità e Olocausto ). (…)
Isabella Merzagora da La normalità del male ( La criminologia dei pochi e la criminalità dei molti ).
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