sabato 11 maggio 2019
MACCHIE D'INCHIOSTRO ( Test di Rorschach )
Nel Test di Rorschach si usano solo e soltanto dieci macchie di inchiostro, originariamente create da Hermann
Rorschach e riprodotte su fogli di cartoncino. Al di là di tutto ciò che
esse possono appresentare, si tratta
probabilmente dei dieci dipinti più
analizzati ed esaminati del XX secolo. Le tavole autentiche sono state mostrate a milioni di persone, mentre gran parte di noi ha avuto a che fare con versioni alternative attraverso la pubblicità, la moda o l'arte: le macchie sono ovunque ma- allo stesso tempo
restano un segreto custodito gelosamente. Il codice etico dell' American Psychological Association impone agli psicologi di tenere i materiali necessari allo svolgimento del test " al sicuro". Molti professionisti che usano le Tavole di Rorschach
credono che essere esposti alle immagini prima di essere sottoposti al test, ne comprometta i risultati o persino che ciò costituisca un danno per il pubblico, che si vede in questo modo privato di una valida tecnica diagnostica. Perciò, gran parte delle Macchie che vediamo nella vita quotidiana, sono semplici imitazioni o rifacimenti. Finanche negli articoli accademici e nelle mostre
museali, le " macchie" vengono riprodotte in forma abbozzata, sfocata, o modificata in modo tale da rivelare solo alcuni aspetti relativi alle immagini. Ma non tutti. ( Per chiarezza di interpretazione, faccio notare che il testo da cui sto prendendo queste informazioni- nell'edizione italiana- è del 2018 ).
Il loro creatore, psichiatra svizzero, lavorò con le macchie dal 1911 al 1921, studiando i disturbi percettivi nei soggetti psicotici. Si chiedeva infatti, se il diverso modo di percepire e interpretare le macchie da parte di soggetti diversi ,fosse legato a differenti dinamiche di personalità o a particolari problematiche psichiche. Dopo dieci anni di studi, pubblicò il libro con il quale comunicava alla comunità scientifica i risultati del suo lavoro, proponendo di standardizzare il sistema diagnostico Psychodiagnos, ma inizialmente il suo libro passò praticamente inosservato. L'anno dopo, a 38 anni, lo psichiatra morì, ed è solo dopo la sua morte che il test cominciò ad essere utilizzato da altri psichiatri e psicoanalisti in ambito psicodiagnostico.
Molti giovani alla fine del XX secolo, lessero il nome Rorschach per la prima volta grazie a Watchmen ( 1987 ) il fumetto di supereroi dai toni psicologici rientrato nella lista del Times delle cento migliori opere di narrativa in lingua inglese pubblicate tra il 1923 e il 2005. L'anti eroe dalle sfumature noir di nome Rorschach nascondeva un animo oscuro dietro la sua maschera che raffigurava macchie di inchiostro simmetriche: le macchie nere mutavano continuamente per via di speciali proprietà della maschera, ma non si mescolavano mai allo sfondo bianco, a simboleggiare un codice morale privo di zone grigie. I due colori non si univano mai.Superato l'uso di gioco della fase iniziale, oggi
il test di Rorschach si basa sulla risposta istintiva del paziente: messa di fronte alle " macchie", la persona può sentirsi libera di parlare delle proprie proiezioni, che non sono mai giuste o sbagliate, ma solo uno strumento per venire a conoscenza del mondo emozionale del soggetto preso in esame. Si possono in questo modo individuare aree particolarmente conflittuali nell'ambito della sessualità, della socializzazione e dell'identità, così come possono apparire più chiari i punti di forza del paziente e le sue risorse interiori.
Quando viene utilizzato in questo senso, le immagini del Test di Rorschach vengono assimilate a quelle fornite dai sogni, il che permette di svelare ( a scopo diagnostico ) una parte del sé più profondo.
Testo liberamente tratto da Macchie d'inchiostro di Damion Searls ed elaborato da frida.
Ciao Frida, so che sei una junghiana x cui ti chiedo se questo test ha una sua validità o se è da prendere con le molle. Non mi aspettavo di trovare un excursus su questo test nel tuo bellissimo blog di poesia. Sei sorprendente...Grazie
RispondiEliminaE' vero che il blog si chiama poesieintornoalfuoco, ma è altrettanto vero che riporta sotto la frase di Terenzio " Nulla di ciò che è umano mi è estraneo" .
RispondiEliminaIl test è tuttora valido a livello diagnostico.
Aggiungo : se vuoi sapere qualcosa di interessante su Jung ( e piacevole da ascoltare nonostante la durata di un'ora ) clicca sull'etichetta C.G. Jung e vedi ( ascolta ) il video dove sono intervistate le figlie...
Un ritratto veramente inedito e sorprendente dello psicanalista !
E se poi vuoi strafare, ascolta anche quello ( di eguale durata ) della sua allieva più nota , Marie - Louise von Franz.
Ci troverai notazioni e osservazioni su cui riflettere anche ora.
Buon ascolto!