sabato 23 marzo 2019
IL FUTURO DI MARK STRAND ( Presentazione )
(…) Nel grande paesaggio dell'immaginazione, il più kafkiano dei
maestri americani si muove tra desiderio e disperazione, tra
possibilità che non possono che svanire e compiutezza
assoluta,e lo fa unendo alchemicamente allusività e precisione
meticolosa, densità ed evanescenza. La sua scrittura si colloca
in scenari struggenti di sconsolata felicità, presenze perdute,
vita oltre la morte e morte in vita. In un'atmosfera
eminentemente romantica, fatta di luce lunare, bruma, vento,
notte, mari in burrasca e interni angusti e spogli, Strand ci fa
assaporare " il miele dell'assenza", ci insegna che " fissare il
nulla è imparare a memoria / quello in cui noi tutti verremo
spazzati", dentro il futuro che " non è più quello di una volta ".
(…)
Enzo Siciliano
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