giovedì 21 febbraio 2019
QUASIMODO A SIBILLA ( Introduzione ) 2
(…) Nel Diario , Sibilla torna altre volte a parlare, piuttosto ad
alludere, di Virgilio - Quasimodo. Ma resta misterioso il passo
del 23 Ottobre 1945:
"Dieci anni fa - di questi giorni - mi ammalavo, dopo le atroci
rivelazioni fattemi da Virgilio, lassù a Milano…", ma quali
rivelazioni non è dato conoscere né immaginare. Soltanto il
pittore Mucchi, grande amico di Sibilla e che era presente alla
scena, sa quali furono queste atroci rivelazioni,a meno che per
Sibilla l'atrocità sia stat l'essere venuta a conoscenza del vivere
a tre di Quasimodo. Infatti va ricordato che Quasimodo, nelle
povere stanze di Viale Mugello 6, a Milano, viveva tanto con la
moglie Bice Donetti ( " la donna emiliana da me amata, quella
che non si dolse mai dell'uomo…" ), quanto con Amelia
Spezialetti, già sposata, incontrata ad Imperia, dove sempre
come geometra del Genio Civile era stato trasferito da Reggio
Calabria sul finire del '31 . La Bice, venuta a conoscenza del
nuovo rapporto con Amelia, aveva tentato di opporsi e di
troncarlo, chiedendo e ottenendo il trasferimento del marito da
Imperia a Cagliari. Il povero geometra- poeta dovette
imbarcarsi per la Sardegna, senza più contatti con gli amici
genovesi e milanesi: per fortuna quell'esilio durò pochi mesi,
dopodiché riuscì a farsi assegnare un posto a Milano, da dove
però venne presto rimosso e retrocesso a Sondrio.
Sibilla, dopo quelle oscure rivelazioni - rotto ogni indugio -
lasciò Milano; pochi giorni dopo - a Roma - affetta da pielite,
entrò alla Clinica Quisana e venne operata e curata a spese
della regina Elena. (…)
Giancarlo Vigorelli ( Introduzione a ) A Sibilla
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