Sì, li amavo quei convegni notturni,
i bicchieri ghiacciati su un piccolo tavolo,
il vapore del caffè sottile, profumato,
il torbido caldo d'inverno, del rosso camino,
l'acre allegria dello scherzo letterario
e dell'amico il primo sguardo, angoscioso e smarrito.
***
Lascio la casa bianca e il muto giardino.
Deserta e luminosa mi sarà la vita.
Nessuna donna saprà cullarti
come io ti celebro nei miei versi:
non scordare la tua cara amica
nell' Eden che hai creato per i suoi occhi,
per me che spaccio una merce rarissima
e vendo il tuo tenerissimo amore.
***
Ho smesso di sorridere,
le labbra sono gelate,
ad una sola speranza
segue più di una canzone.
Senza colpa cederò il canto
al riso e alla profanazione,
ché al colmo del dolore
per l'anima è il silenzio
d'amore.
***
Ho davanti la via isoscele
della sera.
Già ieri innamorato
supplicava " Non dimenticarmi".
E adesso solamente i venti
e i gridi dei pastori
e i cedri agitati
sopra fresche fontane.
***
C'è nell'intimità degli uomini un confine
che né l'amore né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l'amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l'anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d'angoscia…
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.
Anna Achmatova da Lo stormo bianco
Intense e piacevoli da leggere, grazie al tuo lavoro leggo parole che hanno valore e che mi permettono di conoscere autori che sarebbero rimasti ignoti, grazie
RispondiEliminaL'autrice è molto nota, un " classico" della letteratura. Mi sono limitata a riproporre alcuni brani, con una musica… altrettanto classica…
RispondiEliminaGrazie del passaggio.