martedì 15 gennaio 2019
FORTE COME LA DOLCEZZA 2
(…) Inoltre, è sovente confusa con la tenerezza, che ne è solo
un'espressione parziale, generata da qualcosa di esterno, da
una sollecitazione che evoca un sentimento e ne richiama la
messa in gioco.Viene anche connotata come " tenera
commozione suscitata da sentimenti di affetto, amore,
compassione e simpatia " e ricorda che l'etimologia ( dal latino
tenere) la collega alla spinta emotiva a stringere un contatto
speciale con un'altra persona. Ne vediamo versioni bellissime,
per esempio nella relazione della madre con il bambino, dell'
amante con la persona amata, dell' altruista con chi soffre. Si
tratta però di momenti e di fraseggi pieni di amorevolezza e di
sentimento puro che comunque non sono riconducibili - in modo
diretto- ad una dimensione interiore dove la dolcezza ha la sua
sede stabile. Quando si allontana lo stimolo che l'ha suscitata,
ecco che la disponibilità alla tenerezza può svanire all'
improvviso e lasciare spazio a ben altro. E allora la madre
tenera può trasformarsi - d'un tratto - in una moglie collerica,
l'amante delicato in un iroso collega di lavoro, il soccorritore
caritatevole in un compagno indifferente. Persone che le
avevano aperto la porta del loro cuore solo in virtù di un ruolo
speciale che le induceva ad essere tenere. Erano cioè state in
grado di interrompere uno stile di vita " tutto d'un pezzo" con
qualche espressione dolce, ma nulla di più.(…)
Fausto Manara da Forte come la dolcezza
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