domenica 7 ottobre 2018
IL DOLORE CHE TRASFORMA 3
(…)Il processo di elaborazione del lutto non è però azione solitaria
E' sempre frutto di una mediazione culturale, ed è nel suo porsi
intimamente come esperienza culturale e luogo di mediazione
che l'educazione, prima ancora di tentare di proporre possibili
rimedi, deve svolgere un compito critico rispetto all'educazione
implicita che la nostra società promuove intorno al tema della
morte e del lutto. In un'epoca performativa di frenesia e di
bulimica sostituzione degli oggetti, non c'è tempo per il dolore
né spazio per il vuoto. La sempre più diffusa difficoltà dei
dei singoli ad affrontare la ,separazione, va quindi inserita in
uno scenario più ampio, in cui l'erosione dei tradizionali
contenitori culturali che regolavano il processo di lutto si fa
tutt'uno con il venir meno di una serie di dispositivi che
garantiscono al singolo un certo grado di significazione delle
situazioni di sofferenza. (…)
Mario Mapelli da Il dolore che trasforma ( Attraversare l'esperienza della perdita e del lutto )
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