lunedì 10 settembre 2018
TU L'HAI DETTO 2
(…) Io l'amavo, non ho mai smesso di amarla. Se il suicidio era la
trappola con cui voleva catturarmi per fagocitarmi,
inglobandomi in sé e fare di noi un solo corpo,ci è riuscita.
Uno sposo ostaggio della morte,legato in eterno alla sua sposa
in un matrimonio postumo, inseparabile come voleva che io
fossi per lei.
Il suo nome è il mio nome.
La sua morte è la mia morte.
Io credo all'esistenza del vero sé, e so quanto è raro sentirlo
parlare, vederlo liberarsi da quel bozzolo di falsità e
insignificanza, le finte apparenze che presentiamo agli altri
per incontrare la loro approvazione, per ingannarli.Più il vero
sé è pericoloso, più raffinate sono le maschere. Più corrosivo il
veleno che vorremmo schizzare sugli altri - per paralizzarli,
ucciderli - più è dolce il nettare con cui li attiriamo verso di
noi, li spingiamo a starci accanto, ad amarci.
Lei era un'ampolla odorosa piena di veleno.
Non avevo mai incontrato una persona per cui amore e odio
fossero tanto vicini, quasi da confonderli. Non desiderava altro
che amare qualcuno, ma odiava farlo davvero. Non desiderava
altro che essere amata, ma ha punito senza pietà chiunque
abbia mai provato amore per lei. (…)
Connie Palmen da Tu l'hai detto
Due persone molto passionali, di quella passione in cui l'uno si perde nell'altra e non può vivere senza... Almeno mi arriva questo non conoscendoli...
RispondiEliminaQuando l'amore diventa " dipendenza".
RispondiElimina