lunedì 24 settembre 2018
L'ARCOBALENO SUL RUSCELLO 2
(…) Vorrei - nei riguardi del perdono - ricordare alcune radicali
considerazioni di Romano Guardini. Il perdono - egli dice -
può essere difficile ( anche molto difficile ), ma è un dovere
morale che non si comprende se non alla luce della fede in Dio
Il perdono non può se non tendere alla conversione del cuore,
alla creazione di una nuova, ideale relazione che unisca il tu e
l'io in un " noi"; dando inizio ad una vita rinnovata che riscatti
le ingiustizie subite e ne lasci il giudizio ultimo a Dio. Ma, se
non giungere a queste vertiginose altezze spirituali, siamo
tenuti a far lievitare dalla nostra interiorità,gli slanci del cuore
che ci consentano ( questo è un impegno etico al quale non si
dovrebbe mai venir meno) di perdonare le offese: e lo vorrei
ripetere: se queste sono lievi, il perdono non può non essere
possibile a ciascuno di noi; se sono sanguinanti si è davvero
soli in una scelta che mette in gioco il senso della nostra vita:
immergendola nelle acque immobili dell'oblio, o redimendola
in un orizzonte di difficile speranza, che è stata possibile a
Etty Hillesum e a Massimiliano Kolbe, e che non può essere
lontana e irraggiungibile all'orizzonte di vita di ciascuno di
noi.
Sono consapevole della debolezza delle mie parole e dei miei
pensieri nel confrontarmi con un tema così complesso - e
così fragile - come è quello del perdono e; se mi sono avviato
lungo l'insondabile sentiero che mi ha consentito di parlarne,
è perché mi sono ancorato al bellissimo diario di Etty Hillesum
che, senza parlare mai di perdono, ne ha indicato l'indicibile
grandezza umana e cristiana. (…)
Eugenio Borgna da L' arcobaleno sul ruscello ( Figure della speranza )
Rita Borsellino ha affermato che "il perdono è un lungo percorso", anche volendolo con tutto il cuore, perché libera sia chi perdona che chi è perdonato, non avviene istantaneamente, anzi, come tutto, è un dono e una grazia di Dio, senza di Lui spesso è impossibile perdonare...
RispondiEliminaC'è chi ha affermato che il perdono non è " umano" , ma " divino", per sottolineare quanto sia un percorso lungo ed impervio, a volte quasi inattuabile per la gravità delle offese ricevute.
RispondiEliminaMa se - per grazie e volontà - fosse reso possibile, credo che sia una liberazione. Per chi lo attua e per chi lo riceve.
Grazie del commento.