domenica 15 aprile 2018
SOGNI ANTICHI E MODERNI 5
(...) La rappresentazione greca del sogno, anche quella dei tempi
più tardi, è molto più vasta, libera, mobile e polimorfa di quella
degli psicologi moderni. Sia Freud che Jung hanno consumato,
sebbene in modi diversi e opposti, un'immensa quantità di
inconscio: ma alla fine questo inconscio è stato trasformato,
razionalizzato, spesso falsificato; e nei loro scritti resta
pochissimo inconscio autentico. Per fortuna la mente umana è
stata salvata dai grandi scrittori come Proust e Kafka, che
percorsero la strada opposta a quella di Freud e di Jung.
Tutte le profondità della terra, le città sotterranee, le caverne
incalcolabili, tutto il regno dell'ombra deve essere portato
- Proust lo ripete mille volte - " alla piena luce". Quando era
giovane aveva scritto:" Se il poeta percorre la notte, che sia
come l'angelo delle tenebre, portandovi la luce" ( M. Proust,
" Contre l'obscurité " , n.d.r. ). Ma qualsiasi illuminazione dell'
inconscio - Proust lo sa egualmente bene, è estremamente
rischiosa perché l'intelligenza può cancellare e disseccare l'
ombra, che dà profondità e vastità alla letteratura e all'
esistenza. Quando viene alla luce, l'ombra deve riconoscere la
sua vita, il suo abisso, il suo velluto, il suo setoso geranio.
In un brano espunto dalla Recherche, Proust espone il proprio
programma: era necessario che le parti inconsce dell' Io
conoscessero direttamente se stesse senza passare attraverso la
coscienza, diventando riflettenti " come ha fatto la nostra carne
sotto la fronte, là dove si è trasformata in occhio".
Pietro Citati da Sogni antichi e moderni
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