(...) I problemi più seri e più gravi di Mahler erano di altra natura.
Si trattava di un'endocardite maligna,considerata dalla
medicina dell'epoca sostanzialmente incurabile. Il Maestro si
rivolse ai più noti specialisti, ma tutte le terapie furono poco
efficaci. Una volta si affidò alle cure di un celebre pioniere
della scienza batteriologica il quale,esaltato dalle sue scoperte,
si rivolse al suo fragile e sensibilissimo paziente dicendogli
senza alcun riguardo:" Non ho mai visto degli streptococchi
svilupparsi in una maniera così meravigliosa. Guardi questi
filamenti: sembrano alghe marine!". Mahler fu sul punto di
svenire. Poi morì in un sanatorio di Vienna nel 1911, a
cinquantuno anni. Ma i dispiaceri di Gustav Mahler non
terminarono lì. Dall'alto della nuvoletta che il padreterno gli
aveva assegnato, Mahler vide la moglie trentenne consolarsi
presto. Corteggiata da numerosi pretendenti, scelse prima il
compositore Franz Schreker, poi l'ex medico newyorkese del
marito, poi il biologo Paul Kammerer. Alma andava a ruota
libera. Mahler dal suo palco celeste era esterrefatto. Poi ci
mise del suo anche padrigno Carl Moll. Questi commissionò
all'amico Oskar Kokoschka un ritratto dell'ancora bellissima
figliastra. Tra il pittore e la sua modella scattò ben presto la
molla di una folle e morbosa passione. Il celebre quadro
La sposa del vento ( del 1914 e noto anche come La Tempesta
n.d.r. ) ritrae loro due abbracciati in un vortice di forme e
colori. Quando Alma lasciò Kokoschka per sposare Walter
Gropius, la sua antica passione, il pittore diede fuori di matto:
si fece costruire da un artigiano - attraverso dettagliatissimi
disegni - un feticcio che riproduceva in maniera precisa il
volto e il corpo della sua musa. Con quel totem visse per anni.
Poi una sera - disperato - ubriaco di champagne, spezzò la
bottiglia vuota sulla testa del suo feticcio , lo gettò nella
spazzatura e partì soldato - volontario - nella Prima Guerra
Mondiale. Mahler, dalla sua postazione celeste, quando vide la
sua ex moglie tradire anche Gropius per il poeta e scrittore
Franz Werfel, si voltò dall'altra parte - disgustato - e preferì
lasciare Alma al suo destino. Del resto, a quel piccolo puntino
laggiù, sperduto nell'universo, aveva dedicato il suo pezzo
migliore, di fronte al quale neppure Alma avrebbe potuto
arricciare il suo nasino : Il canto della Terra . Das Lied von de
Erde. L'ultimo brano di questo struggente,autentico capolavoro
è Der Abschied : alla Terra, ad Alma, a Freud, a Zemlinsky, a
Gropius, a tutti quanti, Mahler aveva già messo in musica il
suo Addio. (...)
Giovanni Iudica da Mahler sul lettino di Freud
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