giovedì 19 aprile 2018
LETTERA A FABO 2
(...) Hai visto che ho aspettato?!!! Altrimenti dicevi che mi avresti
lasciata:" Se decidi di partire per andare a lavorare in quei
posti lì che piacciono a te, Afghanistan, Pakistan, Siria, io ti
mollo, quindi fai le tue scelte!". Ho chiamato dicendo che ero
pronta e sono finita ad Haiti. Quanto ti ho pensato, quanto mi
mancavano i tuoi insulti alle mie lamentele di fatica, tristezza,
angoscia. Me la sono dovuta cavare da sola pensando ogni
giorno a cosa mi avresti detto. " Ora sei lì e non fare la
piangiona, finisci il tuo lavoro e pensa ai soldi! ".
Ecco cosa mi avresti detto. Ho fatto più o meno così, ma poi
sono rientrata. Naturalmente non posso non raccontarti che,
essendo andata nella terra dei Vodoo, ho provato in tutti i modi
a mettermi in contatto con te, chiedendo ai vari Houngan
( maestri di Vodoo ) come stessi. Mi dicevano bene e che
qualcuno ti aveva fatto una " persecution". Ricordi quante
volte ne abbiamo parlato? . " Chissà, può essere", ti dicevo
spesso. " Dai, Vale, Venerdì 13, luna piena...non è che
qualcuno mi voleva male?!?!. Anche se sapevi bene che io a
queste cose non credo.
Forse un po' mi avevi convinta della tua teoria, ovvero che
saresti ritornato ad essere energia nell' Universo. Quindi ogni
tanto, per cortesia, vienimi a tirare i piedi perché io ti aspetto
sempre. Mi avevi detto anche che avresti imparato a muovere
gli oggetti come in Ghost per farmi vedere che eri lì con me,
ma ancora non hai imparato, evidentemente. Applicati per
favore.
Dopo Haiti sono rientrata e presto arriverò da te a Goa. Ci
sarebbero un sacco di pettegolezzi - come usavamo dirci - su
tanti dei nostri amici, ma te li dirò in privato. Qui , agli altri
non credo interessi. Ti posso dire però che i pesci che volevi
regalare alla mia mamma, oggi ci sono, ma sono ancora da
battezzare.
La tua/ nostra casa al lago è pronta : ci sono stata poco tempo
fa ed è sempre stupenda. Sei fortunato perché ho scoperto un
posto nuovo : è pieno di animali, ma oramai non mi ci devi
portare. E' molto vicino a casa nostra. In quella casa ci sei
come da nessun'altra parte. Le nostre foto al muro, i nostri
viaggi, i ricordi, i piccoli oggetti che singolarmente parlano
di te e di noi, le litigate, il letto dove litigavamo perché russavi
come un disperato.
Per ora, mio cucciolo di cane ( lo so che non ti piace,lo odi,ma
alla fine lo hai tirato fuori tu questo soprannome, come bimbo
fabo ) è tutto quello che è successo da quando non sei più qui.
Sì, perché non voglio scriverti del dolore che sento al cuore
mentre ti scrivo, della fatica che faccio a guardare le nostre
foto, del male che mi viene quando ascolto la tua voce
registrata e di quanto oggi sono felice di averti aiutato ad
essere libero da quelle catene. Da quell'inferno.
Voglio parlarti come se fossi di fronte a me, come abbiamo
sempre fatto, raccontandoci di quanto la nostra vita fosse la
più bella del mondo!
Ciao amore mio, a presto (...)
Valeria Imbrogno da Prometto di perderti
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