giovedì 12 aprile 2018

LA DIPENDENZA AMOROSA 2

 
 
 
" Aveva imparato quello che aveva già sofferto parecchie volte senza saperlo: che si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna. Il cuore ha più stanze di un casino "  ( G. Màrquez )



(...) Anche in alcune forme di dipendenza( ad esempio nei confronti
      del cibo ) l'iniziale felicità si consuma in fretta e la funzione
      adattiva ( contro l'ansia, il dolore, l'angoscia ) si svuota, perde
      il suo ruolo causale,ma permette il rituale privato di significato
      Nonostante questo, l'inutilità di farvi ricorso non determina l'
      interruzione della dipendenza dal cibo.Spesso l'insoddisfazione,
      invece di prosciugare, alimenta e aggrava la richiesta. L'
      insoddisfazione lega invece di sciogliere, insinua il sospetto che
      sia un difetto di quantità ( di cibo, di amore ) a suscitare la
      delusione e costringe a mantenere un vincolo in attesa che
      giunga la soddisfazione.Restare insieme a una persona che non
      si stima è un'inutile e spossante attesa che la persona un tempo
      amata dimostri di non essere disprezzabile, per non essere
      costretti ad ammettere il proprio fallimento( questa ammissione
      diventa tanto più dolorosa quanto più tempo si trascorre in una
      condizione di discredito amoroso ). Il desiderio amoroso
      trasformato in bisogno esige un appagamento compulsivo che
      annienta la scelta e alimenta una insaziabilità che non si può
      colmare. La difficoltà di interrompere una dipendenza
      amorosa può essere aggravata dalla paura di una sofferenza:
     "a volte aver avuto e poi perduto l'amore è peggio che non aver
      amato affatto, nel senso che lo stato che segue l'amore può
      essere peggiore di quello che lo ha preceduto; ma non per
      questo crediamo che i postumi dell'amore provochino sintomi
      di astinenza". In conclusione,
      se la stima si dissolve, l'amore non può permanere, proprio
      come accade in L' Amore ai Tempi del Colera, quando Fermina
      Daza disprezza all'improvviso Florentino Ariza  girandosi e
      guardandolo tra la folla - al mercato - come se capisse o se
      vedesse per la prima volta un uomo detestabile e squallido.
      L'ostinato innamoramento di Fermina, tenuto in vita da lettere
      clandestine, sopravvissuto a pericoli e divieti, si disfa quando
      nel volto di lui ella vede un uomo non stimabile ( A malapena
      riuscì a pensare " Dio mio, pover'uomo! " ) e lo cancellò dalla
      sua vita con un cenno della mano.( G. Màrquez 1985, pag 112 )
      Dopo cinquantatré anni, Fermina ama nuovamente Florentino,
      ma ciò è possibile perché ella lo vede con occhi diversi.
      Non si può parlare nel suo caso di coincidenza: Fermina smette
      di amare Florentino quando lo ritiene non stimabile, e solo
      quando smette di considerarlo tale lo lascia avvicinare, e può
      amarlo per il resto della sua vita . (...)


                Chiara  Lalli     da    Articolo inedito

 


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