Fammi danzare verso la tua bellezza con un violino ardente...
fammi danzare attraverso il panico finchè non sia al sicuro...
mostrami lentamente ciò di cui io solo conosco i limiti...
fammi danzare fino alla fine dell'amore.
(...) A mio parere, per un buon incontro sessuale, occorre che tutti
e due i partner abbiano interiorizzato componenti maschili e
femminili: siano capaci cioè di fare da contenitore dei desideri
e delle paure dell'altro, in modo che l'altro possa
abbandonarsi pienamente alle sensazioni corporee e psichiche
di piacere, sia di riconoscere ed accettare i propri desideri e
le proprie ansie e permettere alla propria eccitazione sessuale
di esprimersi pienamente.
Dai dati che emergono dalle varie ricerche, mi sembra di poter
ipotizzare che solo individui dotati sia della tradizionale
capacità maschile di desiderare e poter manifestare
apertamente la propria eccitazione, sia delle capacità
femminili di accoglimento, possano godere di una sessualità
creativa. Possano cioè accettare di sperimentare - senza ansia
eccessiva - emozioni dirompenti. Essere attenti alle proprie
sensazioni e a quelle dell'altro, alternandosi in un complesso
e precario balletto empatico, che prevede la perdita del senso
di sé, in un momento di fusione e comunione, ma anche l'
accettazione della differenziazione tra sé e l'altro, in un gioco
delle parti di erotismo mutevole.
Solo se possiamo accettare di essere sia soggetti che oggetti di
desiderio, se possiamo concentrarci sulle nostre sensazioni e
su quelle che prova il partner, se possiamo incontrarci da
uguali e diversi, possiamo sperimentare la gamma di emozioni
e sensazioni che un incontro sessuale riuscito procura.
Possiamo permetterci di perderci in noi stessi, nell'altro e nell'
incontro, in successione e contemporaneamente, senza
sentirci invasi, dominati, respinti o indesiderati.
Bizzarramente, il desiderio sessuale nasce nello spazio vuoto
dove ognuno deve prima sperimentare se stesso e la sua
solitudine, per poi provare la voglia di desiderare l'altro, come
" altro da", come solitudine altra da conoscere.
Solo in uno stato di solitudine, meno condizionato da pressioni
esterne, si può infatti scoprire chi si è. (...)
Donata Francescato da Quando l'amore finisce
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