Ma se la vita è tempesta, tempesta allora sarà...
Di quelle pareti candide non mi è rimasto nulla:
era piuttosto l'odore sterile dei camici bianchi
e quello dolciastro dell'etere in gola che mi
ubriacavano, e senza accorgermene mi trovavo
con la bocca accostata tutta su di un lato, uno solo
e non riuscivo a parlare, tanto che rigavo
trasparenze sul mento e non c'era più aria. E poi
mi ritrovavo a nuotare con le mani come quando
- da bambina - giocavo a fare onde sul mare e io ero il vento.
Ma nessuno mi credeva.
frida
Sento una profonda tristezza in questi testi, in queste immagini che ricordano - come pure nella poesia intitolate "Aspettando le vesti" - una realtà dove altri pretendono di sapere chi sei e di avere in mano la tua vita...C'è qualcosa di gelido, una sofferenza che mi stringe il cuore.
RispondiEliminaMa non so se ho colto tutto fino in fondo. Probabilmente tanto mi sfugge.
E' molto difficile, anche per gli " esperti" entrare interamente nei meandri della psiche umana. Molto di noi rimane non visibile ( o rimosso, come viene detto in gergo) e quindi misconosciuto. Ma a volte il Caso, o sotto la spinta di particolari vicende ( o più frequentemente a ridosso di altre emozioni ),stati d'animo sepolti vengono a galla. E aprono spiragli a una conoscenza dell'altro che non è dell'intelletto, ma dell'anima. Per questo possono a volte dare una sensazione di " dolorosa impotenza": bisogna in questo caso allertare le
RispondiEliminafacoltà di accoglienza che solo il cuore sa offrire.