martedì 23 maggio 2017

PAZZA DA LEGARE

 
 


                            Ma se la vita è tempesta, tempesta allora sarà...


Di quelle pareti candide non mi è rimasto nulla:
era piuttosto l'odore sterile dei camici bianchi
e quello dolciastro dell'etere in gola che mi
ubriacavano, e senza accorgermene mi trovavo
con la bocca accostata tutta su di un lato, uno solo
e non riuscivo a parlare, tanto che rigavo
trasparenze sul mento e non c'era più aria. E poi
mi ritrovavo a nuotare con le mani come quando
- da bambina - giocavo a fare onde sul mare  e  io ero il vento.

Ma nessuno mi credeva.


            frida

2 commenti:

  1. Sento una profonda tristezza in questi testi, in queste immagini che ricordano - come pure nella poesia intitolate "Aspettando le vesti" - una realtà dove altri pretendono di sapere chi sei e di avere in mano la tua vita...C'è qualcosa di gelido, una sofferenza che mi stringe il cuore.
    Ma non so se ho colto tutto fino in fondo. Probabilmente tanto mi sfugge.

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  2. E' molto difficile, anche per gli " esperti" entrare interamente nei meandri della psiche umana. Molto di noi rimane non visibile ( o rimosso, come viene detto in gergo) e quindi misconosciuto. Ma a volte il Caso, o sotto la spinta di particolari vicende ( o più frequentemente a ridosso di altre emozioni ),stati d'animo sepolti vengono a galla. E aprono spiragli a una conoscenza dell'altro che non è dell'intelletto, ma dell'anima. Per questo possono a volte dare una sensazione di " dolorosa impotenza": bisogna in questo caso allertare le
    facoltà di accoglienza che solo il cuore sa offrire.

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