lunedì 24 aprile 2017
IL GENIO DI BEETHOVEN 1
(...) Le nove sinfonie di Beethoven sono forse il patrimonio
musicale più conosciuto al mondo; ovunque esista una vita
musicale, ovunque si faccia musica, le Sinfonie sono la colonna
portante del repertorio sinfonico e da circa due secoli sono
presenti nella mente e nel cuore degli ascoltatori.
Tutte e nove possono essere considerate un unico repertorio
creativo, in cui si delinea un percorso evolutivo e anche il
racconto di una Storia. Prese insieme - infatti - possono far
pensare ad un romanzo di formazione: un giovane parte per il
vasto mondo, si scontra con ostacoli che riesce a superare
grazie ad un'eroica volontà d' azione finchè, uscendo dalla
sfera degli interessi personali, allarga lo sguardo a una
dimensione sociale, celebrando ideali di portata universale.
Sintesi del passato, fra Illuminismo e Romanticismo, le sinfonie
di Beethoven hanno determinato la vita musicale dell'
Ottocento: l'evoluzione dell'orchestra sinfonica, la nascita del
direttore d'orchestra, l'istituzione del concerto pubblico.
E al tempo stesso hanno rappresentato il centro di irradiazione
della musica futura, anche attraverso gli esiti non voluti di
musiche che sono modelli di autorità classica e allo stesso
tempo simboli di rottura liberatoria delle forme tradizionali.
Un mondo, quello delle Sinfonie, che brilla ancora oggi di una
forza straordinaria, di fronte alla quale non è possibile tirarsi
indietro: meglio assecondare quell'impeto, meglio accogliere
quel caloroso invito a frequentare e ad abitare un patrimonio
di cultura, civiltà e bellezza fra i più alti della storia moderna.
(...)
Giorgio Pestelli da Il Genio di Beethoven
Quando ascolto la potenza delle sinfonie di Beethoven - soprattutto l'esordio della Quinta, ma non solo - mi viene sempre in mente per analogia il Giudizio universale di Michelangelo. Penso all'impatto dirompente, per certi aspetti violento, che può avere avuto sui contemporanei dopo le dolci Madonne di Raffaello o Perugino. Così per me è Beethoven, dopo Mozart e Haydn per esempio, che pure sono incantevoli e non privi di straordinaria modernità. Ma la Quinta di Beethoven è fuori dagli schemi, rivoluzionaria!
RispondiEliminaGrazie di questo bellissimo contributo!!!
E grazie a te dell'illuminante commento!
RispondiEliminaIl resto lo lasciamo all'ascolto.