lunedì 20 marzo 2017
OLTRE LE PASSIONI TRISTI 3 ( Due appuntamenti mancati )
(...) Ecco una delle ragioni dell'incapacità della psicoanalisi di
rappresentare una risposta sufficiente alle sfide delle nuove
sofferenze psi : la psicoanalisi, così come le terapie più o meno
ad essa associate, ha mancato purtroppo due appuntamenti
nel corso dell'ultimo secolo : uno con la storia sociale e la
preoccupazione per l'emancipazione, l'altro con la biologia e -
più recentemente - con la neurofisiologia . Peraltro Freud ha
accostato queste due dimensioni in molte sue opere : nell'
Avvenire di un'illusione rimpiange di non poter
aderire alla speranza nascente dopo la Rivoluzione Russa...
Nel Disagio della civiltà spiega perché il clinico volti
alla fine dei conti la schiena ai grandi movimenti della Storia...
Quanto alla biologia, Freud dichiara a più riprese nell'
Interpretazione dei sogni la sua convinzione che un
giorno la farmacopea sarà in grado di guarire le malattie
psichiche...
Tuttavia non si può non riconoscere che - nonostante rari e
apprezzabili sforzi - i suoi discepoli hanno ignorato e
disprezzato i fattori storici e sociali. Si potrebbero offrire mille
esempi che illustrano l'assunzione di tale impostazione
teorica, diventata " atto di fede " per i lacaniani, come per
numerosi freudiano ortodossi.
Il secondo appuntamento mancato della psicoanalisi è quello
con la biologia, in particolare con la neurofisiologia. Scoperti
in Francia all'inizio degli anni cinquanta da Henri Laborit e
dal suo gruppo, i farmaci neurolettici sono stati vilipesi dalla
maggior parte degli psicoanalisti, quando in realtà costituiron
una vera rivoluzione nel trattamento di numerose malattie
mentali, perché hanno liberato migliaia di malati dalla
camicia di forza e dai trattamenti brutali ( elettroshock, cura
insulinica etc ). Tutte le scuole - indifferentemente - hanno
criticato ciò che , con aristocratico disprezzo, definivano
" camicia di forza chimica ". Se una parte degli psicoanalisti
ha accettato alla fine di coniugare la cura attraverso la parola
con le molecole, molti di loro hanno conservato una forte
diffidenza nei confronti dei farmaci psicotropi, sospettati di
eclissare le profonde ragioni soggettive nascoste nei sintomi.
Comunque, i lavori condotti dai ricercatori in biologia
molecolare, in genetica , in neurofisiologia e nelle scienze
cognitive, sono giunti - negli anni novanta - a degli
straordinari avanzamenti nella comprensione dei meccanismi
mentali e delle loro patologie. Le tecniche biomediche di
brain- imaging in particolare, hanno consentito per la prima
volta di osservare il funzionamento di un cervello vivo. E,
accanto ai progressi della genetica, la biochimica del cervello
ha largamente sconvolto l'approccio alle psicosi o all'autismo,
anche se " queste scienze della vita" non potranno mai
penetrare da sole tutti i misteri delle sofferenze psichiche.(...)
Miguel Benasayag da Oltre le passioni tristi
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