mercoledì 8 marzo 2017
LA DONNA SULLA LUNA
Carissime, vi scrivo dalla luna
dove mi nascondo dietro la famosa luce.
Come potevate pensare che ci fosse un uomo quassù?
Una mucca ha fatto un salto. Il piatto è scappato col cucchiaio.
E' qui che mi sono giunte le vostre preghiere, i lutti,
qui le risate, le perdite, i sogni, le vostre vite
così brevi, la mia lunga, lunga, una solitudine dorata.
Devo avere un migliaio di nomi per la terra, mia vocazione
malinconica.
Me ne vado in giro, la luna una dieta di luce, un filo di pera,
spicchio di limone, fetta di melone, mezza arancia, cipolla;
la vostra musica umana cade come petali nello spazio,
la canzone della nascita, la canzone dell'amante, la canzone della
morte.
Affezionata come le parole alle cose, guardo, guardo:
deserti là dove c'erano foreste, mari che svaniscono. Quando
scende la vostra notte,
vi vedo ricambiare lo sguardo come se poteste udire il mio
Carissime,
cosa avete fatto, cosa avete fatto alla terra?
Carol Ann Duffy da La donna sulla luna
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