giovedì 9 febbraio 2017

LETTERA DI JUNG A FREUD 3 MARZO 1912



Zurigo, 3 Marzo 1912

(...) Caro professore,
       in questi ultimi tempi mi sono astenuto da una vivace
       corrispondenza perché - per quanto possibile - non scrivo
       nessuna lettera al fine di guadagnare tempo per il mio lavoro
       e non per trascurare Lei con ostentazione. O forse Lei non ha
       fiducia in me? Che non ce ne sia ragione, lo dimostra la storia.
       Se io ho - nella escatologia psicoanalitica - opinioni che non
       sono le Sue - il che non è neanche certo - poiché non è
       possibile spiegare tutto ed ogni cosa per lettera, non se lo avrà
       certo a male con me. Mi sono sempre sforzato in ogni momento
       di modificare le mie opinioni in base al giudizio di chi ne sa
       più di me. Non mi sarei schierato al Suo fianco se l'eresia non
       l'avessi un po' - per così dire - nel sangue. Poiché non lotto per
       conquistare cattedre, posso anche riconoscere degli errori.
       Lascerò che Zarathustra parli per me :" Si ripaga male un
       maestro se si rimane sempre scolari. E perché non volete
       sfrondare la mia corona? Voi mi venerate, ma che avverrà se
       un giorno la vostra venerazione crollerà ? Badate che una
       statua non vi schiacci! Voi non avevate ancora cercato voi
       stessi : ecco che trovaste me. Così fanno tutti i credenti.
       E ora vi ordino di perdermi e di trovarmi; e solo quando mi
       avrete tutti rinnegato, io tornerò tra voi ".
       E' questo che Lei mi ha insegnato con la psicoanalisi. E
       poiché io La seguo realmente, devo essere coraggioso nei
       Suoi confronti non meno che con chiunque.
       Cordialissimi saluti,
       Suo devotissimo Jung     (...)

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