giovedì 5 gennaio 2017
LIBER NOVUS ( IL LIBRO ROSSO DI JUNG ) 2
ESPERIENZE NEL DESERTO
(...) Dopo una dura lotta mi sono avvicinato a te per un tratto di
strada. Com'è stata dura quella lotta! Sono piombato in un
groviglio di dubbi, confusione e risate di scherno. Capisco che
devo restare solo con la mia anima. Vengo da te a mani vuote,
anima mia. Che cosa vuoi sentire?. Ma la mia anima mi parlò
e disse : " Se vai da un amico, ci vai forse per prendere?".
Lo so, non dovrebbe essere così, ma mi pare di essere povero
e vuoto. Vorrei sedermi accanto a te e avvertire almeno il
soffio della tua presenza vivifica. La mia vita è di sabbia
cocente. Tutti i giorni una lunga strada di sabbia e di polvere.
A volte la mia pazienza vacilla, e una volta ho perso la
speranza di farcela, come tu sai.
Allora l'anima rispose e disse:" Tu mi parli come se fossi un
bambino che si lamenta con la madre. Io non sono tua madre."
Non voglio lamentarmi, ma lasciami dire che la mia strada è
lunga e coperta di polvere. Tu sei per me come un albero
ombroso in una terra desolata. Vorrei godermi la tua ombra.
Ma l'anima rispose: " Tu sei troppo avido di piaceri. Dov'è
finita la tua pazienza? Il tuo tempo non è ancora scaduto. Tu
hai dimenticato il motivo per cui sei andato nel deserto? ".
Debole è la mia fede, la mia vista è accecata dal fulgore
rutilante del sole del deserto. Il calore mi opprime con la sua
cappa di piombo. Mi tormenta la sete, non oso pensare all'
interminabile durata del cammino e, soprattutto, non vedo
nulla dinanzi a me. Ma l'anima rispose: " Parli come se non
avessi imparato nulla. Non sai aspettare? Ti deve forse piovere
dal cielo tutto già bell'e fatto?. Tu sei colmo, anzi scoppi
addirittura di intenzioni e di brama! Non sai che la via verso
la verità si apre solo a chi lascia da parte ogni intenzione?".
So bene che tutto ciò che dici, anima mia, è anche un mio
pensiero. Ma ben di rado vi accordo la mia vita.
E l'anima disse : " Allora dimmi, come credi che i tuoi pensieri
ti potrebbero aiutare?". Vorrei sempre appellarmi al fatto
che sono un uomo, semplicemente un essere umano, che è
debole e che a volte non dà il meglio di sé. Ma l' anima disse :
"E' questo che pensi dell'essere uomo? ". Sei dura, anima mia,
ma hai ragione. Quanto poco siamo capaci di vivere!
Dovremmo crescere come un albero che non conosce neppure
lui la propria legge. Restiamo invece vincolati alle nostre
intenzioni, senza sapere che l'intenzione limitata, anzi, esclude
la vita. Crediamo di poter rischiare l'oscurità con le intenzioni
e in questo modo non cogliamo la luce. Come possiamo
presumere di sapere in anticipo da dove ci verrà la luce?
Di una cosa soltanto lascia che mi lamenti davanti a te: soffro
per le risate di scherno, per il fatto di schernirmi da solo.
Ma l'anima mi disse : " Hai poca stima di te?". Non credo.
L' anima rispose:" Allora ascolta. Hai poca stima di me? Non
hai ancora compreso che non stai scrivendo un libro per
alimentare la tua vanità, ma che stai parlando con me? Come
puoi soffrire per le risate di scherno se ti rivolgi a me con le
parole che ti do io? Non sai forse chi sono io? Mi hai
afferrata, definita e ridotta a una formula morta? Hai
misurato la profondità del mio abisso ed esplorato tutte le vie
che ti farò ancora percorrere? Una risata di scherno non ti
deve preoccupare: se non sei vanitoso fino al midollo delle
ossa". La tua verità è dura. Vorrei deporre ai tuoi piedi la
mia vanità perché mi acceca. Guarda, anche per questo ho
creduto che le mie mani fossero vuote, quando sono venuto
da te. Non credevo che fossi tu a riempire le mie mani vuote,
purchè esse si tendano a te; le mie però non vogliono farlo.
Non sapevo di essere il tuo vaso, vuoto senza di te, ma
traboccante se sto con te.
C. G. Jung da Liber Novus ( Libro Rosso )
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