venerdì 13 gennaio 2017
DI NOI, CHE CI SFIORIAMO APPENA
Camminare a piedi nudi sulle foglie,
senza appoggi o punti fermi. Poi raggiungerti
in trasparenza, come acqua che ha smarrito
il suo corso e volteggia in ogni direzione.
Stringerti al petto e afferrare il vento,
farti sentire il mio sguardo che s'aggrappa
ad un sentiero buio, a un albero vecchio
quanto basta a spazzare via il timore.
Perché vorrei amarti senza mai cadere.
C'è una scala nel bosco, di pietra e foglie
rosse che pare sangue in discesa, o forse
in risalita chissà per dove. Posso perdermi,
ma tu mi ritroveresti sempre, come sempre
io mi farei trovare. Qui e altrove.
Posso perderti, ma ti verrei a cercare risalendo
mille scalini verso il cielo, o giù nel fondo
d'un pensiero che ferisce gli occhi di lame.
Perché ti amo nonostante le mie debolezze.
Portami di nuovo a camminare nel bosco,
una domenica mattina d'estate, quando l'aria
è ancora fresca. Aspettami se non riuscirò
a raggiungerti in fretta, ché tanto il tempo
passa lo stesso e forse ci supererà in alto,
perché la fretta consuma i pensieri.
E' con lentezza che potrai guardarmi
arrivare col fiato corto da te, nelle tue mani.
E saremo sorrisi noi, che ci sfioriamo appena.
frida
Bellissimi versi...me lo vedo il bosco, e quanta evanescenza in tante immagini, in questa come in altre poesie!!!
RispondiEliminaMa qui è magico il verso finale!
Grazie e un abbraccio!
Grazie a te che passi e ti soffermi!
RispondiEliminaVorrei dirti che è piacevole avere la sensazione che le proprie emozioni vengano condivise. In realtà è molto, molto di più...