sabato 26 novembre 2016
LETTERE DI FRIDA KAHLO ( 3 )
31 Aprile 1927
(...) Mio Alex,
ho appena ricevuto la tua lettera del 13 scorso, ed è stato
l'unico momento felice in tutto questo tempo. Solo pensare
a te mi aiuta a sentirmi meno triste, ma le tue lettere mi sono
ancor più di aiuto. Come vorrei poterti scrivere la mia
sofferenza minuto per minuto. Da quando sei partito, sono
peggiorata e non posso neppure per un momento consolarmi
o dimenticarti. Venerdì mi hanno messo il busto di gesso, e da
allora è stato un vero martirio che non si può paragonare a
nient'altro: mi sento soffocare, mi fanno tremendamente male
i polmoni e tutta la schiena; non riesco nemmeno a toccarmi
la gamba, posso camminare appena, ancor meno dormire.
Pensa che mi hanno appesa per la testa per due ore e mezza e
poi sono rimasta appoggiata sulla punta dei piedi per più di
un'ora, mentre asciugavano il busto con l'aria calda; ma ciò
nonostante, quando sono andata a casa, era ancora
completamente bagnato. Subirò questo martirio per tre o
quattro mesi, e se non miglioro con questo sistema, preferisco
morire - sinceramente - perché non ce la faccio più.
Non è soltanto per la sofferenza fisica, ma anche per il fatto
che non ho il minimo divertimento, che non lascio mai questa
stanza, che non posso fare niente, neppure camminare: sono
assolutamente disperata, e soprattutto tu non sei qui. A tutto
questo aggiungi che sento solo brutte notizie: mia mamma è
ancora molto malata, questo mese ha avuto sette attacchi, e
mio padre lo stesso, e per di più è al verde. Ce n'è
abbastanza per essere totalmente disperati, non trovi?
Perdo peso ogni giorno e non c'è più niente che mi diverta.
L'unica cosa che mi rende felice è la visita dei ragazzi:sono
venuti giovedì e torneranno mercoledì prossimo. Ma la loro
visita mi fa anche soffrire perché tu non sei con noi.
La tua sorellina e tua madre stanno bene, ma sono sicura che
darebbero qualsiasi cosa per averti qui: fai tutto il possibile
per tornare presto. Non dubitare, nemmeno per un istante,
che quando tornerai non sarò esattamente la stessa persona.
Tu non dimenticarmi e scrivimi tanto: aspetto le tue lettere
quasi con angoscia e mi fanno immensamente bene.
Non smettere mai di scrivermi almeno una volta la settimana,
l'hai promesso. Dimmi se ti posso scrivere all'ambasciata
del Messico a Berlino, o sempre allo stesso posto.
Ho così tanto bisogno di te, Alex! (...)
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