mercoledì 16 novembre 2016
SULLE TRACCE DI JUNG
(...) Gli uccelli, che nella mitologia germanica appartengono a
Wotan, e in quella mediterranea ad Apollo, rappresentano la
facoltà di divinazione. Apollo è colui che possiede l' oracolo di
Delfi e, come Wotan, svela la verità. Si crede che corvi e
cornacchie possano predire il futuro e annunciare verità
nascoste. Questo è stato forse in parte originato dal fatto che
corvi e cornacchie spesso si radunano nei luoghi in cui sono
in corso delle guerre o su una casa dove qualcuno sta morendo.
Quando corvi e cornacchie si radunano spesso in un luogo, si
dice che qualcuno morirà e gli uccelli lo sanno. Da questo è
derivata la proiezione che conoscano la verità e il futuro.
Wotan aveva due corvi, Hugin e Munin, le sue fonti di
informazioni segrete. In generale gli uccelli simboleggiano
l'intuito: creature che volano nell'aria, nella sfera del mondo
spirituale e che perciò hanno a che fare con segreti presagi,
quei pensieri involontari che poi si rivelano veritieri.
Se osserviamo i processi inconsci, vediamo che non occorre
esercitare la punizione umana nei confronti delle cattive
azioni, perché la punizione viene dall'interno. L'assassino
finisce con l'uccidersi. E' una verità spaventosa, che trova
sempre conferma. Spesso si rimane sconvolti dall'ingiustizia
della vita umana, quando - per esempio - i cattivi hanno
successo e i buoni no, ma dal punto di vista psicologico, le
cose non stanno così e talvolta fa rabbrividire il pensiero dei
rischi cui taluni si espongono. Possono avere successo nel
mondo esterno, ma interiormente incorrono in una terribile
punizione psicologica.
Jung raccontò un giorno di una donna che aveva commesso
un omicidio, mettendo del veleno nella minestra di un'altra che
era innamorata del suo amante, e non era stata scoperta. Si
era presentata al confessionale totalmente sconvolta: si
sentiva tagliata fuori dal mondo perché la gente aveva
cominciato ad evitarla, senza sapere perché. Aveva perso
tutti i servitori e nessuno voleva starle vicino. Viveva in totale
solitudine. Ogni giorno andava a cavallo, ma poi il cavallo
aveva cominciato ad imbizzarrirsi, a rifiutarsi di portarla;
quando un mattino aveva chiamato il suo cane e quello era
scappato via con la coda fra le zampe, era crollata. Era stata
logorata dall'interno, lentamente, crudelmente. Questa verità
segreta, la legge della verità interiore, viene espressa nella
fiaba attraverso le cornacchie, che sono lo spirito della
verità e inoltre hanno a che fare con le facoltà terapeutiche.
(...)
Marie - Louise von Franz da L' Ombra e il Male nella fiaba
Nessun commento:
Posta un commento