MARIA
Ti splende sull'umile testa
la sera d'autunno, o Maria!
Ti vedo sorridere mesta
tra i tocchi di un'avemaria:
sorride il tuo gracile viso;
né trova - il tuo dolce sorriso -
nessuno:
così, con quelli occhi nuovi
si fissano in ciò che tu trovi
per via, che nessuno ti sa;
quelli occhi sì puri e sì grandi,
coi quali perdoni, e domandi
pietà:
quelli occhi sì grandi, sì buoni,
sì pii, che quando li apristi,
ne diedero dolci perdoni!
Ne sparsero lacrime tristi!
Quelli occhi cui nulla mai diede
nessuno, cui nulla mai chiede
nessuno!
Quelli occhi che toccano appena
le cose! Due poveri a cena
dal ricco, ignorati dai più;
due umili in fondo alla mensa,
due ospiti a cui non si pensa
già più !
Giovanni Pascoli da I Canti di Castelvecchio
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