domenica 30 ottobre 2016
LA RIPRODUZIONE E' FEMMINA?
(...) Possiamo sostenere che il maggior investimento femminile
nella riproduzione sia biologicamente predeterminato?.
Se ci limitassimo a considerare il fatto che tra le quattromila
specie di mammiferi ( comprese le oltre duecento specie di
primati ) è sempre la femmina a sostenere il peso di
fecondazione, gestazione e allattamento, la risposta sarebbe
positiva. Ma non esiste una legge biologica nel mondo
animale che corrisponda a quanto osservato negli umani.
Esiste - per esempio - un tipo americano di cavalletta
( Anabrus simplex) in cui è il maschio a investire maggiormente.
Il maschio dell' Anabrus produce con grande sforzo una grossa
spermatofora piena di sostanze nutritive e le femmine entrano
in competizione per assicurarsi il maschio dotato della
spermatofora più voluminosa. In alcuni pesci tropicali della
famiglia degli Anabantidi, come il pesce combattente ( Betta
splendens ), la costruzione del nido, la custodia delle uova e
le cure degli avannotti per le prime quarantotto - settantadue
ore sono affidate ai maschi della specie, non alle femmine.
E' il maschio a costruire un nido di bolle, prodotte inglobando
aria nella saliva e ancorandolo allo stelo di una pianta
acquatica. E' il maschio che spinge la femmina sotto il nido
dove - al termine di un lungo corteggiamento che ha lo scopo di
favorire la produzione di uova - la abbraccia per favorire la
deposizione. E' sempre il maschio che raccoglie in bocca le
uova, prima che cadano sul fondo - fecondandole - e che le
depone nel nido dove le accudisce fino alla loro schiusa,
rimettendole a posto in caso di caduta accidentale. Ed è sempre
il maschio che rincorre gli avannotti riportandoli nel nido
almeno fono a quando non si rendano sufficientemente
indipendenti. L' onere della riproduzione nella razza umana è
dunque prevalentemente a carico delle femmine non tanto per
ineluttabilità biologica, quanto per convenzioni che si sono
sviluppate a partire dalla durata della gestazione, dell'
allattamento e dell'allevamento della prole: col tempo queste
convenzioni hanno finito per determinare quella suddivisione
dei ruoli -fra maschi e femmine - che, se pur in modo meno
marcato, continua a caratterizzare gran parte delle società
umane. (...)
Maria Rita Parsi da La natura dell'amore ( La belva umana e le sue passioni)
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