mercoledì 29 maggio 2019

IL PESO DELLA FARFALLA 3



" Occhi di falce", aveva sentito rivolgere alla donna questo
   complimento.Era l'acciaio tirato a lucido dell'affilatura: di quella
   materia erano gli occhi della donna. Lei sapeva l'attrazione
   innescata in un uomo dal suo corpo. Chissà quanti si erano messi
   in fila per ottenere di essere guardati, quanti si erano inorgogliti
   per il traguardo dei suoi occhi. Della gioventù scossa, l'uomo
   ricordava il goffo degli uomini quando cercano di farsi notare da
   una donna. L'azzardo in una mischia poteva servire a una
   reputazione; la voce forte, la battuta dura potevano risaltare in
   una tavolata. Davanti alle donne, usciva ai maschi il gonfiore di
   petto del piccione. Gli uomini sbandavano davanti alle donne tra
   elemosina e sbruffoneria.
   Lui si rattrappiva per opporsi all'esibizione. Gli erano capitate
   allora donne che l'avevano voluto, preso come un sasso da terra.
   Sì, qualche volta era stato raccolto. Poi c'era stato lo sbando dei
   ranghi, la montagna, la stanza in cima al bosco dove nessuna
   era salita. A quella che arrivava da lui per ultima, aveva visto
   fare la mossa di sbatterei capelli lisci in fuori, oltre le spalle.
   Somigliava alla mossa di fastidio che allontana e somigliava 
   pure al richiamo di essere toccata sui capelli.
   Le donne fanno mosse di conchiglia, che si apre sia per buttare
   fuori che per risucchiare all'interno . (…)



                     Erri  De Luca  da        Il peso della farfalla


 

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