domenica 9 dicembre 2018

UN POETA MAGHREBINO

 
 

                                                   Tu sola sai cosa ci anima, cosa ci unisce…



Non mi sento a mio agio
a parlare delle donne
a maggior ragione della Donna.
Non posso parlare
che di una donna
Lei sola
- voglio dire tu -
sa
ciò che del femminile mi abbaglia
mi attraversa
mi trasforma di giorno in giorno
mi è ora più che intimo
ora insondabile
mi esorta a scrivere
mi aizza contro l'oppressione
e mi avvicina
all'umanità  dei miei sogni.
Tu sola sai
ciò che ci anima
ciò che ci unisce
in questa battaglia senza fine
contro noi stessi
uomini e donne.
Tutte le jacaranda del paese
in qualche modo,  ci appartengono
perché siamo
tra i pochi
a chiamarle senza esitazione
dilettandoci della musica
del loro nome
ad accarezzare con lo sguardo
i loro capelli arruffati
le braccia storte
le gambe mingherline
a preoccuparci di sapere
se passeranno o no
la cattiva stagione
a spiarne
l'incredibile fioritura
a evitare di calcare il tappeto
malva tenero
che si affrettano a stendere
sotto i piedi dei passanti
e
ovunque si vada
città o campagna
a cercarle nella folla caotica
degli alberi
dove si sentirebbero soffocate
perdute.
Le jacaranda sanno
che l'amore tra noi due
muove
dalle medesime attenzioni?
Io ti appartengo.
Tu mi appartieni, in qualche modo
come in questa poesia.


                                 ***
DIGNITA'

Chi parla di rifare il mondo?
Si vorrebbe semplicemente
supportarlo
con un ramoscello
di dignità
agli angoli delle labbra.


                               ***


IL DETTAGLIO MAGGIORE
 
In un dettaglio maggiore
il mondo non è cambiato
in così poco tempo.
In un dettaglio maggiore
questa mattina è una replica
grigiastra a sostegno
della precedente.
In un dettaglio maggiore
lo schiacciante peso sul petto
non si è ridotto di una iota.
In un dettaglio maggiore
ci si sente sempre vivi
un po' più
un po' meno;
lo stesso equilibrio
fragile oppure no
In un dettaglio maggiore
quello di questa piccola domanda sconcertante:
perché questa foglia
né più gialla né più verde delle altre
è caduta dall'albero?


                                     ***


LE SPALLE E IL CARICO  ( VIII )


Del diritto di insorgere tu ti avvarrai
qualunque cosa avvenga.
Del dovere di distinguere
svelare
stappare
ogni aspetto dell'abiezione
ti farai carico
a viso aperto.
Di un seme di luce
dispensata alla tua specie
caduto nelle tue viscere
ti farai custode e vestale.
A queste condizioni preliminari meriterai il tuo vero nome
uomo di parola
o poeta se si vuole.


                                          ***


LE SPALLE E IL CARICO  ( IX )

Non è questione di spalle
né di bicipiti
il carico del mondo.
Quelli a cui tocca di portarlo
sono spesso i più fragili.
Anch'essi sono soggetti al timore
al dubbio
allo scoraggiamento
e arrivano talvolta a maledire
l'idea o il sogno splendidi
che li hanno esposti
al fuoco della Geenna.
Ma se si piegano
non si rompono
e quando per disgrazia frequente
sono tagliati e mutilati
queste canne umane
sanno che i loro corpi crivellati
con perfidia
diventeranno altrettanti flauti
che pastori del risveglio imboccheranno
per captare
e scortare fino alle stelle
la sinfonia della resistenza.


                                        ***


DUE ORE DI TRENO

In due ore di treno
rivedo il film della mia vita:
due minuti all'anno in media.
Una mezz'ora per l'infanzia,
un'altra per la prigione;
l'amore, i libri, le peregrinazioni
si dividono quel che resta.
La mano della mia compagna
fondo a poco a poco nella mia
e la sua testa sulla mia spalla
è leggera come una colomba.
Al nostro arrivo
sarò sulla cinquantina
e mi rimarrà da vivere
un'ora circa.



Laabi  Abdellatif    da   A ricomporre il colore dei suoi occhi ( Poesie e altri testi 1966 - 2014 )


2 commenti:

  1. E' un poeta che amo molto, non solo per la sua straordinaria capacità di versificazione, ma per tutto quello che è e che rappresenta: la lotta per la libertà in un tempo di oppressione del suo Paese ( Marocco ).
    La storia e il suo impegno politico cominciarono dopo l'eccidio di migliaia di bambini ( a Casablanca nel 1965 ) che manifestavano pacificamente.
    Si iscrisse quindi al partito comunista locale e - a causa delle sue idee e del suo impegno politico - venne arrestato nel 1973, imprigionato e torturato.
    Venne liberato 8 anni dopo grazie a campagne internazionali fatte in suo favore,
    ma non ha mai perso nulla della sua "disobbedienza " a tutte le forme di oppressione, della sua capacità di rivolta e del suo slancio verso una sempre più grande umanità.
    Grazie per la lettura.

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