domenica 1 luglio 2018

IL CORPO DEL SILENZIO





               Impara ad accendere fuochi che ripetano sulla terra il volto delle  stelle…



Sa cosa vuol dire ricomporre il silenzio dilaniato da parole deflagrate con spietata crudezza o molestato da un silenzio avverso, nemico del silenzio buono che chiama al profondo dell'ascolto, al chiaro della redenzione. Lo sa lei, divisa in media ed estrema ragione, lei rimanente del tutto che l'accoglie. Così si affida alle parole come un sogno si affida alla realtà.


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La speranza prevede abbandoni difficili, lo scavo di abissi lungo sentieri illuminati dalla lungimiranza. Si serve della qualità evangelica della luce per portare altrove il male; lo porta dove è altro male così- senza identità - si confonde; reso innocuo, muore.
Lui la guarda senza capire e la notte dorme, mentre lei - prudente  e furtiva - veglia su un giaciglio di parole insidiate da un silenzio orecchiabile - le conduce a dottrina dai suoi sogni.


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Li abbracciano. I sommozzatori abbracciano i corpi degli annegati per riportarli in superficie e lei abbraccia le parole vive nel fondo marino del suo corpo contro il loro corpo gonfio di silenzio. Le porta a galla perché sulla pagina cantino al mondo la lucentezza delle tenebre e com'è giusto il nostro essere temporali e come è perfetta l'equazione di vita e di morte per noi numeri complessi nel moto relativo dell'esistenza.


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Vede il silenzio salire dalle radici delle parole e percuoterle, percuoterle perché possano risuonare meglio dentro ciò che non sanno, dentro il buio delle cose e dei cuori senza più attitudini. Vaglia tutte le prove sufficienti a suggerire che Dio possa essere un numero che batte il tempo al nostro respiro.



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Sosta a lungo nel farsi luogo della parola. Impara ad accendere i fuochi che ripetano sulla terra il volto delle stelle - un loro tratto almeno - e siano di ristoro allo sforzo di perdurare che ogni cosa ed essere compie. Insegna al pensiero l'uso domestico e quotidiano del silenzio, il suo mutare di sostanza attraverso la liquida sonorità dell'inchiostro.



    
   Lucianna  Argentino   da     Frammenti di autobiografia postuma




2 commenti:

  1. un linguaggio poetico, di quelli che fanno vibrare di vita la carta, bellissima l'espressione che poi hai scelto come sottotitolo...

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  2. Si tratta di una prosa- poetica veramente intrigante, e che riafferma con un linguaggio molto incisivo la necessità ( oltre che l'urgenza ) di recuperare questa dimensione del nostro spirito (annichilito da un frastuono che ormai raggiunge le stelle…)

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