martedì 19 giugno 2018

PER QUESTO

 
 

                                                 T'ho conosciuto e t'ho offerto la mia vita...                



Se ho teso la mano ai tuoi versi ( l'ho fatto )
come a lettere dei morti che ridestano l'animo,
da rabdomante cercato la tua fonte
per abbeverare la mia sete,
scavato nel mio concime scheletri e petali
che per te dovevano riflettere la luce:

- al lavoro nel mio sotterraneo mangiato dai vermi,
roso dai tarli senza patria,
ho una scusa?

Se ho sfiorato il tuo dito
con lingua affamata,
leccato dal tuo palmo una crepa di sale,
se ti ho sognato o pensato
sacca di sangue appena estratto
appeso rossoscuro a un gancio
più alto del mio cuore
( tu che comprendi la trasfusione ),
a cos'altro dovrei rivolgermi?

Una luce- spia brilla fioca
mentre i fuochi dei gas dormono
( un gatto esce in punta di zampa dai fornelli
al gelo notturno ),
il linguaggio raro e agile come la verità
scioglie il silenzio più radicale.

L'etica del custode di un faro:
cura di tutti o di nessuno,
per questo si può pure dare fuoco ai mobili.
Un questo contro cui abbiamo sbattuto
come se la luce potesse essere spenta a estro,
il salvataggio negato ad alcuni

e rimanere un faro.


             Adrienne  Rich    da      La guida nel labirinto

2 commenti:

  1. Linguaggio ed immagini forti, che contrastano con la voce dolce e il bellissimo brano, seppur malinconico, di Lara Fabian, che amo molto...

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  2. Che cos'hanno in comune la poesia di Adrienne Rich ( con immagini forti ) e il brano di Lara Fabian ( bisogna avere sott'occhio anche il testo della canzone ) apparentemente così lontani, come tu suggerisci ?
    A mio avviso il senso del " dono", perché nell'amore è ciò che veramente conta.

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