sabato 24 febbraio 2018

L'ADDIO

 

                                                   E sarò lontano da questo cielo...



Ora che tutto è chiaro e ogni cosa è stata detta,
di un'acrimonia nuova hai foderato i gesti
e di crudeli sorrisi hai mascherato il viso.

                   Ancora

Ma il livore è sempre un trucco troppo lugubre
perché traspaia il volto di colui che ho pensato Amore.
Così - incurante della nebbia che mi avvolge gli occhi -
vado cercando un senso vago nel ricordo
e mi inoltro sotto la pelle ambita
anche se ora è solo paura da scacciare.
E ti vedo com'eri e come sei,
soffermandomi su ciò che ho trovato al di là,
oltre ciò che era sopra e fuori e intorno a noi.
Ma poi mi fermo, nel blocco di una fitta, di quelle
fiere che mi imponi - insopportabili - e allora comprendo
di non averti mai avuto.

                                Mai

Capisco che non c'è più abisso da sondare
o scogli da evitare. Non più.
Ora che ti immagino solcare altre superfici
con quella maschera ancora attaccata a prua

                            E piango

ma non per l'acqua che scorgo intorno a me
né per quella che anche tu porterai per pulirti il viso.
Piango per quella pelle intatta macchiata di ipocrisia
- cute rigata dalla tua stessa ombra - che ora
ami più di tutto. Buio che scopro d'aver amato anch'io.

                        Purtroppo

Così eccolo giunto fino a noi quell'ignoto incantatore
- dietro quegli occhi che non vogliono più vedere -
aggrappato a quelle ali che si rifiutano di volare.
E allora non resta che al sogno mio un ultimo
regalo in versi, lascito di verità dolenti :

" Se la poesia si perde per tornare - prima o poi -
  l'amore si può sprecare anche senza senso ".



                        frida





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