mercoledì 21 febbraio 2018

IO E LEI ( Oltre la vita ) 1

 
 
 

" La maggior parte degli esseri umani oscilla miserevolmente tra la paura della morte e i crucci della vita: non sa vivere, non vuole morire"   ( Seneca da  " Lettere a Lucilio ")


(...) Ci sono cose che non hanno per noi un prima e cose che non
      hanno un poi. Alle prime appartiene la nascita, alle seconde la
      morte. Non mi potrò mai occupare della mia nascita, ma certo
      della mia morte posso. Non so se mai ci incontreremo - io e
      la mia morte - ma ci rincorriamo da una vita. Più o meno da
      quando avevo cinque anni. Io ero a Bologna nell'immediato
      dopoguerra, ospite di un centro profughi allestito alla meglio
      nei locali di una caserma. Parlavo con la mamma di persone
      che non c'erano più e d'improvviso mi venne in mente che 
      anche i nonni di Firenze erano destinati prima o poi ad
      andarsene, e piansi.
      Fu il mio primo contatto cosciente con la morte naturale, come
      dire con la naturalezza della morte. Successivamente mi capitò
      spesso di pensare che se io - bambino - fossi morto, e questa
      volta non naturalmente, qualcuno avrebbe potuto piangere e
      disperarsi. Mi figuravo cioè il mio primo post mortem dal punto
      di vista dei vivi che presumibilmente mi amavano e spesso mi
      commuovevo da solo. Da allora la morte - la mia - è divenuta
      un concetto acquisito, presente ma non angosciante nella mia
      mente. Conosco persone che invece pensano continuamente
      alla morte e ne scorgono i segni dappertutto. Io no. So che c'è
      e che dovrà finire per cogliere qualche cosa di me, ma non ci
      penso quasi mai. Nella mia mente la morte non c'è, mentre c'è
      tanta, troppa vita.
      Ma questo non mi impedisce di meditarci sopra, anzi me lo
      facilita.  (...)


               Edoardo  Boncinelli   da    Io e Lei  ( Oltre la vita )

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