sabato 13 gennaio 2018

IL RITROVAMENTO DELL' ANIMA

 
 

                                              Anima mia sono tornato: sono di nuovo qui...


(...) Quando, nell'ottobre 1913, ebbi la visione dell'alluvione, mi
      trovavo in un periodo per me importante sul piano personale.
      Allora, all'età di quarant'anni, avevo ottenuto tutto ciò che mi
      ero augurato. Avevo raggiunto fama, potere, ricchezza, sapere
      e ogni felicità umana. Cessò dunque in me il desiderio di
      accrescere ancora quei bene; mi venne a mancare il desiderio
      e fui colmo d'orrore. La visione dell'alluvione mi sopraffece e
      percepii lo spirito del profondo, senza tuttavia comprenderlo.
      Esso però mi forzò facendomi provare un insopportabile,
      intimo struggimento e io dissi:
     " Anima mia, dove sei? Mi senti? Io parlo, ti chiamo...ci sei?
      Sono tornato, sono di nuovo qui. Ho scosso dai miei calzari la
      polvere di ogni paese e sono venuto da te, sono a te vicino;
      dopo lunghi anni di lunghe peregrinazioni sono ritornato da te.
      Vuoi che ti racconti tutto ciò che ho visto, vissuto, assorbito in
      me? Oppure non vuoi sentire nulla di tutto il rumore della vita
      e del mondo?Una cosa però devi sapere: una cosa ho imparato,
      ossia che questa nostra vita va vissuta.
      Questa vita è la via, la via a lungo cercata verso ciò che è
      inconoscibile e che noi chiamiamo " divino". Non c'è altra via.
      Ogni altra strada è sbagliata. Ho trovato la via giusta e mi ha
      condotto a te, anima mia. Ritorno temprato e purificato.
      Mi conosci ancora? Quanto a lungo è durata la separazione?
      Tutto è così mutato! E come ti ho trovata? Com'è stato bizzarro
      il mio viaggio! Che parole dovrei usare per descrivere per
      quali tortuosi sentieri una buona stella mi ha guidato fino a te?
      Dammi la mano, anima mia quasi dimenticata. Che immensa
      gioia rivederti, o anima per tanto tempo disconosciuta! La vita
      mi ha riportato a te. Diciamo grazie alla vita perché ho vissuto,
      per tutte le ore serene e per quelle tristi, per ogni gioia e ogni
      dolore. Anima mia, il mio viaggio deve proseguire ora insieme
      a te. Con te voglio andare ed elevarmi alla mia solitudine."(...)


         C. G. Jung  da    Liber Novus   ( Il Libro Rosso )
        

2 commenti:

  1. "Anima mia, il mio viaggio deve proseguire ora insieme a te". Una invocazione che dovremmo fare tutti.

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  2. Nel celebre Libro Rosso di Jung, molti sono i passi in cui si parla dell'anima. Direi - anzi che - insieme ad altre tematiche, l'anima tuttavia è l'idea centrale, quella che informa di sé ogni altro argomento.
    Bisogna far attenzione però al significato del termine: per Jung l'anima non è una particolare forma di sensibilità, nè quella caratteristica immateriale che noi definiamo con questo termine e che, insieme al corpo, è data " in dotazione" ad ogni essere umano. Né tanto meno si identifica con l'idea cristiana della stessa.
    L'Anima junghiana - per sintetizzare, e di molto! - è l' archetipo del femminile che svolge un ruolo di particolare rilievo nell'inconscio dell'essere umano. Essa affonda le proprie radici nell'inconscio collettivo, nei miti e nella storia individuale e collettiva dell'uomo e rivela la sua impronta in ogni nuova attrazione e relazione con l'altro sesso.
    Nei sogni è rappresentata con immagini di donne che variano dalla prostituta alla seduttrice, ma anche alla guida spirituale. L' Anima è altresì il principio dell'eros, quindi il suo sviluppo nell'uomo si riflette nel modo di rapportarsi alle donne. L'identificazione con l'Anima può comportare l'evidenziazione di aspetti caratteriali quali effeminatezza, ipersensibilità, melanconia.
    Jung chiama Anima l'archetipo della vita stessa.
    Le stesse caratteristiche ( o quasi ) sono riconducibili all' Animus nei soggetti femminili.

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