sabato 12 agosto 2017

QUANDO VERRAI SARO' QUASI FELICE 3


Lagos, 27 Dicembre 1962


(...) Cara Elsa,
      a Roma soffrivo di una terribile angoscia e anche qui- in capo
     al mondo - ne soffro ogni volta che penso a te. Non posso
     sopportare le tue frasi " mai più " " per sempre" e simili.
     La nostra vita è già passata per due terzi e queste frasi hanno 
     un senso di morte e per la prima volta mi viene fatto di pensare
     alla morte. Per me nulla è finito e nulla può finire. Io ho per te
     esattamente lo stesso sentimento che ho avuto negli ultimi dieci
     anni, anzi forse più forte, e sono sicuro che questo sentimento
     non cambierà. Certo, tu hai fatto di tutto negli ultimi anni 
     affinché cambiasse e molte cose sono rimaste per me 
     inspiegabili nella tua condotta verso di me, ma soprattutto 
     quella che io chiamo la tua irritazione contro di me e che ogni
     tanto ti spingeva a trattarmi in una maniera tale da giustificare
     una rottura - ma quello che io penso  e sento per te andava al di
     là di queste irritazioni per quanto sconcertanti e io non riuscivo
     che a ricordarmi le tua qualità, il tuo valore e il grande
     affetto che mi avevi sempre dimostrato nei momenti più difficili
     della vita  -.
     Ahimè, tutto questo adesso è messo in forse e io non so davvero
     che cosa succederà. Tutto mi sembra scardinato, distrutto e al
     tempo stesso non so che cosa potrò mettere al posto di quello
     che c'era e c'è tuttora. Io non credo però che tu cesserai di
     essere nella mia vita. Di questo sono sicuro.
     Da ultimo tu avevi completamente svuotato i nostri rapporti:
     non volevi più né viaggiare né villeggiare insieme a me; né
     prendere il the la mattina, né parlare con me la  sera e ogni
     volta che a cena non trovavamo con chi andare, eri quasi
     costernata. Perché tutto questo, visto che mi volevi tanto bene,
     come sapevo del resto? . Si direbbe che tu abbia voluto che
     questi rapporti finissero sia pure senza desiderarne la fine in
     maniera consapevole. Io tuttavia non avrei mai fatto niente per
     farlo finire. C'è stato in tutto questo un' atroce mescolanza di
     leggerezza e di oscuro accanimento.
     Adesso io non so davvero che cosa farò - Ho sempre agito
     seguendo i miei sentimenti ( e non seguendo il mio egoismo
     come tu credi ) e questa volta i miei sentimenti sono contrastanti
     Vorrei soprattutto che tu ti rendessi conto che niente è cambiato
     realmente tra di noi e che domani potrei rivederti meglio e più
     spesso che in passato. Ma già, so che questa frase ti indignerà:
     tu pensi che io voglia quello che tu chiami un compromesso e
     invece io vorrei soltanto che ciò che è vivo non venisse
     assassinato.  (...)
     Arrivederci, tuo con tanto affetto 


                          Alberto


 Alberto Moravia   da    Quando verrai sarò quasi felice

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