martedì 15 agosto 2017

COSA PUO' UN CORPO




               Il corpo è definito dall'insieme dei rapporti che lo compongono.



(...) Se vi considerati affetti da tristezza, credo che siate fottuti. Non
      vedete via d'uscita semplicemente perché i rapporti dei corpi 
      che vi affettano di tristezza non convengono in nessun modo
      con i vostri. Non potrà formarsi nessuna nozione comune. Non
      formandosi nessuna nozione comune, aumenterà la separazione
      che a sua volta aumenterà la tristezza che a sua volta sottrarrà
      potenza di agire. Spinoza ci rivela una cosa molto semplice:
      la tristezza non rende mai intelligenti. Essere tristi significa
      essere fottuti. Per questo i potenti hanno bisogno della
      tristezza degli assoggettati. Cultura e intelligenza non hanno
      mai tratto giovamento dall'angoscia. Finchè avrete affetti tristi,
      state subendo l'azione di corpi o anime che non convengono
      con voi.  (...)



(...) Gli affetti gioiosi sono come trampolini: possono far superare
      di slancio cose che, quando si è tristi, sembrerebbero 
      insuperabili. Spingono a formare idee comuni tra i corpi. Ci
      si può riuscire o meno, ma quando funziona, l'intelligenza
      aumenta. C'è qualcuno che quando è innamorato, addirittura
      migliora in latino! E' successo anche in questi seminari.
      Da che dipende? Come si fanno i progressi? Certo essi non
      hanno mai un andamento lineare. Una cosa ci fa fare dei
      progressi proprio lì, in un punto specifico. Una piccola gioia
      locale ci ha fatto fare uno scatto in avanti. Ancora una volta
      ci serve una mappa: in che punto quel quid mi ha sbloccato?
      Una piccola gioia ci proietta in un nuovo universo di idee
      concrete. Esse lottano contro gli affetti tristi e li spazzano via
      (...).  


       Gilles  Deleuze  da   Cosa può un corpo. Lezioni su Spinoza





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