domenica 13 agosto 2017

ANTEFATTI ED OLTRE ( Moravia - Morante ) 3



(...) Nel sonno l'argomento affettivo si traduce nella logica dell'
      inconscio in cui le identità si confondono; perché quello
      morantiano è soprattutto un " avventuroso viaggio nel sogno,
      anzi, dei sogni" spesso abitati da Moravia : " molto buono,
      affettuoso, umano",  o chiuso in sé,con tutti i tormentosi
      contrasti dell'intelligenza straordinaria, nervosa e inquieta.
      E' lui il protagonista fino all'ultimo sogno, in cui Morante lo
      vede sulle ginocchia mentre dorme " piccolo come un ragazzino
      col grembiule bianco."
      Se Moravia compare nelle pause oniriche morantiane, in queste
      lettere condivide con lei i propri sogni che segnano
      simbolicamente alcune cesure all'interno del rapporto. Per
      comprendere questo scambio sul terreno dell'inconscio non va
      dimenticato che l'autore fa risalire la rilettura di Freud all'
      anno in cui incontra la scrittrice, nel '36.
      Certo è che il diario morantiano si chiude sull'immagine di
      un Moravia fanciullo, seguita da un  sogno di " fiori rosa",
      quasi una prefigurazione del matrimonio che legherà i due
      scrittori nel 1941.

   " Nel 1941, il Lunedì dell' Angelo, il giorno dopo Pasqua, decisi
      di sposarmi perché non avevo più voglia di vivere separato da
      Elsa. Ci sposò padre Tecchi - Venturi, un gesuita che aveva
      stipulato il Concordato fra Vaticano e Mussolini.
      I testimoni erano Longanesi, Pannunzio, Morra e Capogrossi.
      Elsa indossava un tailleur nuovo, ma aveva una borsa con una
      macchia che nascondeva pudicamente tenendola contro  la
      gonna. Non avevo soldi per comprare un anello: mi limitai
      a comprare il rituale mazzo di mughetti ".   (...)


         Alessandra Grandelis da   Quando verrai sarò quasi felice
     

     

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