giovedì 20 luglio 2017

VITA CON LACAN ( Prefazione di Massimo Recalcati )





                                                                                    Lacan, l' Ariete


GRATITUDINE

(...) Il lettore italiano potrà trovare in questo piccolo e delizioso
      libro un ritratto inedito di Jacques Lacan, sicuramente lo
      psicanalista più geniale e sovversivo della storia della
      psicoanalisi dopo Freud. Catherine Millot ha vissuto con lui
      l'ultimo decennio della sua vita come amante, compagna,
      allieva e analizzante. Avendo al momento della stesura di
      questo libro raggiunto la stessa età di Lacan quando iniziò il
      loro rapporto, l'autrice ha avvertito l'esigenza di omaggiare
      l'uomo che l'ha incantata e che ha profondamente amato " Un
      appuntamento da onorare, un modo di ritrovarlo". Non si
      dovrebbe dimenticare - infatti - che questo ritratto è stato
      scritto da una donna come un dono d'amore, la manifestazione
     di un sentimento di gratitudine che non solo - come invece tante
     volte è accaduto nella storia della psicoanalisi - non si è
     ribaltato nel suo contrario, ma non si è mai estinto, resistendo
     indenne alle prove del tempo. Non è frequente non sputare sul
     proprio maestro, sul proprio analista o sul proprio amante.
     Non è frequente non lasciare che l'odio prenda il sopravvento
     sull'amore: far prevalere la gratitudine sull'ingratitudine.
     E' accaduto a  molti allievi e amici di Lacan.

     Il ritratto che Catherine Millot ci offre di Lacan, non è tanto
     il ritratto dello psicanalista, ma - innanzitutto - dell'uomo che
     ha amato. E' chiaro che questa distinzione può lasciare il tempo
     che trova perché non è mai del tutto possibile distinguere l'
     uomo dal suo pensiero, soprattutto se l'attività che ha
     impegnato con passione Lacan per una vita è quella della
     psicoanalisi. In questo ritratto Lacan emerge come un uomo
     che non assomiglia per nulla allo stereotipo cadaverico dell'
     analista come privo di passioni, neutro, separato dal desiderio.
     Un'immagine mummificata e falsamente padronale che non gli
     è mai appartenuta, né come analista, né nella sua vita.
     Questo piccolo libro ci restituisce il ritratto di un uomo che non
     si sottrae alla spinta del desiderio ma che, anzi, rende tale
     spinta il motore di una nuova etica. In questo la sua vita
     corrisponde alla sua dottrina : l'" intemperanza" del desiderio,
     teorizzata dallo psicanalista, diventa l'intemperanza dell'uomo.
     (...)


               Massimo Recalcati  da      Vita con Lacan
    



    

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