lunedì 24 luglio 2017

COSI' TI VEDO

 
 
 
e lì - sotto al campo - due cardi taglienti: sono gli occhi di una vita raccolta...              
                                          

Di cosa ti dovrei raccontare, se non di ciò che so di
certo.
Ebbene tu, che da un lato e dall'altro
nel silenzio rurale tieni sopra due cavità assorte
la forma convincente dei suoni deposti,
mi chiedi dall'angusta apertura del dire, cosa vedo?

Ora ascolta dunque,
io vedo il tuo viso, ascetico osservare,
è nudo accadere, poiché nient'altro ti circonda.
Così  la tua fronte è un campo calato
che pesti in lento salire fino a casa la sera.
E lì, sotto al campo due cardi taglienti,
sono gli occhi di una vita raccolta.
Solitudini in fiore lasciate lì a terminare il settembre.

Ostensione il tuo viso, è quantità dei giorni riscossa
in fascio,
ha in mezzo un monte e lì in sacrificio accolto
con due solchi di pastura che nulla sanno di odori e
profumi.
Questo vedo e non oltre.
Mi basta la tua sacra immagine del vero.


       Roberta  Dapunt   da     Le beatitudini della malattia

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