mercoledì 19 luglio 2017

ABITO TEMPESTE

 
 


                              piuttosto che tornare giù per dirsi non si vola più...



Ci sono scogli, e queste onde
sbattono e spingono
schiumando sorsi di sale
alle labbra.

Abito tempeste
che traboccano
il cuore, sVelando
in mare aperto.


       frida

5 commenti:

  1. Che bello abitare tempeste... chissà dove finisci quando il vento calma

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  2. che bello abitare tempeste... chissà dove riposi quando il vento cala

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  3. Le confesso, caro amico Anonimo, che il suo breve ma conciso commento , mi ha spiazzata. Difatti, tutta la mia attenzione ( emotiva ) era rivolta ai marosi, alla difficoltà ma anche all'ebrezza di dibattersi nel furore della tempesta,senza pormi la domanda del " poi".
    Giusto, il poi.
    Se si riesce a riemergere dalla lotta contro gli elementi della natura ( ma qui ovviamente era una metafora ), dove si approda?
    Pensandoci, potrei immaginare ( fantasticando ) di trovare un Eden sconosciuto dove vivere in pace e nel silenzio circondato da una Natura amica e provvidenziale.
    Oppure, seguendo le orme di una storia conosciuta, potrei pensare di trovare l'Isola deserta dove Robinson Crusoe approdò dopo un naufragio .
    Ma mi chiedo: troverò mai il mio Venerdì?

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  4. Son qual nave ch'agitata
    da più scogli in mezzo all'onde
    si confonde e spaventata
    va solcando in alto mar.
    Ma in veder l'amato lido
    lascia l'onde e il vento infido
    e va in porto a riposar.

    (Riccardo Broschi).

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  5. Invito Guglielmo e chi è interessato a visionare il post ( video- film
    su Farinelli del 24 Luglio ) che il brano trascritto su testo musicale
    del compositore Riccardo Broschi e postato da Guglielmo mi ha invitato a fare.
    E- ovviamente - grazie per l'imput!

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