domenica 28 maggio 2017

LE ESTASI DI SANTA TERESA D' AVILA

 
 

                        
                                                                       Muoio se non muoio...


(...) Nel tempo delle estasi non ci sono più passato né futuro, ma
      solo un presente che si trasforma in un istante senza fine, e che
      non ha analogie con il tempo della vita quotidiana: normale
      e patologico. Nel suo bellissimo libro della vita, Teresa d'
      Avila così parla del tempo nel corso dell'estasi : " Ricevetti la
      comunione, assistetti alla Messa e non so come feci. Il tempo
      trascorso mi parve brevissimo. Mi stupii quando suonò l'
      orologio e mi accorsi che avevo trascorso due ore in preda a
      quel rapimento e gloria "; e ancora : " Come l'araba fenice
     - ho letto - dopo essere bruciata rinasce dalle sue ceneri, così
      è trasformata l'anima e si ritrova con differenti desideri e gran
      coraggio".  (...)



     MUOIO SE NON MUOIO

     Vivo ma non vivo in me
     e attendo una tal vita
     da morirne se non muoio.

     Vivo fuori di me
     e muoio d'amore
     perché vivo nel Signore
     che mi volle tutta sua.
     Quando gli donai il cuore
     lui incise la frase
     muoio se non muoio.

     Questa prigione divina,
     l'amore in cui vivo,
     ha reso Dio mia preda
     e libero il mio cuore.
     Fa nascere in me un tale anelito
     scoprire Dio mio prigioniero
     da morirne se non muoio.

     E' lunga questa vita,
     e lunghi i deserti,
     il carcere, i ceppi
     in cui l'anima si trova.
     Il solo attenderne la dipartita
     provoca un dolore tanto acuto
     da morirne se non muoio.

     Questa vita è amara
     se il Signore non vi trova
     motivo di gioia.
     Se dolce è l'amore
     non lo è la lunga attesa.
     Spicca da me - Dio - questo carico
     più pesante dell'acciaio:
     muoio se non muoio.

     Vivo solo nell'attesa
     di morire,
     perché venendo meno il vivere,
     è certezza la speranza.
     Morte, guadagno di vita,
     non tardare: io ti attendo e
     muoio se non muoio.


          Teresa  D' Avila  da      Vivo ma non sono in me     

2 commenti:

  1. Pensierino scettico. Ho letto (almeno in parte) "Il Castello interiore" di Teresa d'Avila. Forse perché, tanti anni dopo, qualcuno ha sostenuto che "I peggiori abbagli vengono dall'IO interiore", mi sono chiesto se questa fosse davvero la strada. Penso che le strade interiori siano sempre diverse e ci siano momenti che segnano la nostra esistenza, ma mi è sempre sembrato artificioso segnare la strada con paletti o "regole" buoni per tutti.

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  2. Non ho mai pensato che ci siano " regole interiori" che valgano per tutti. Tanto è singolare la personalità di ognuno ( non ci sono mai due persone perfettamente uguali , proprio come le impronte digitali) così credo che ci debbano e possano essere indicazioni fornite da un'esperienza personale e di cui si può tenere conto, se si vuole. Ma poi è bene che ognuno scelga la propria strada ( e non solo il percorso umano, ma anche in rapporto al divino) secondo le caratteristiche che gli sono peculiari.
    Penso ( mi sento autorizzata a credere ) che lo stesso Creatore abbia
    avuto in mente l'uomo come qualcosa di diverso da un componente del gregge.

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