giovedì 13 aprile 2017

VIGILIA DI PASQUA

 
 

Nada te turbe, nada te espante, quien a Dios tiene nada le falta. Solo Dios basta. (  Santa Teresa d' Avila )




Giorni chiari, sereni e notti d'argento,
il fiume è una fascia di perle tra il bosco e i campi;
già odora la terra di sangue e pane.
Alle betulle bianche e agli olmi in fila
primavera appende ormai
i suoi ricchi pavesi di verde.
Sono arrivati gli uccelli dal sud,
schiamazzano dal primo mattino
in cima al melo ai tigli al pino e fanno
un dondolìo flessuoso di rami.
Le rondini frecciano in giostra pazza
intorno alla chiesa rapita
e sui nastri bianchi de' ruscelli
in mezzo al grano. I monaci
dalla finestra gettano chicchi di riso
e mollica di pane ai passeri
e molti vengono ai davanzali
e guardano dentro le celle
candide come veli di spose.

Miei cari, finalmente anch'io so benedire:
la passione di Cristo più non rechi paura.
Questo è giovedì santo : mi pare sentirlo
tossire nell'orto e certo risuda
sangue, ma almeno le piante
e queste creature semplici sono
a lui infallibili amiche.
Quest'anno gli ulivi
daranno un olio più dolce,
e le mucche un latte più bianco.
E' possibile - amici - sentirci almeno un giorno,
un giovedì di passione, pienamente felici.
Il vecchio dolore, le rinunce antiche,
- sanguinanti le mani, il costato, domani
per nuove pressure e ferite -
i distacchi violenti di ieri
dalla madre e dai volti amati:
per questo mistero di vita
lucente di pasque non solo umane
ma di selve di acque di fiori,
tutto può essere mutato in gioia tranquilla.

Allora , fratelli e alberi, con me salutate
il sole che torna sulla grande valle.
Fringuelli, allodole, portate in giro il mio canto:
lungo i raggi del sole
sia dispiegato amore
sulle facciate delle case
su tutta la pianura;
e noi, vestiti a festa, andiamo per le strade
a narrare i dolci, pacati ricordi
della lunga giornata
nella divina verità che ogni cosa compone.

Così almeno un giorno piangiamo
ma non di dolore. O Dio,
sangue mio dolce e caro,
perdona questa ragione
reticolata alla nostra solitudine
che impediva la fonte del canto.

Domani è il giorno del colle che sanguina:
uccelli, volate sulla croce
a cantare intorno al capo di Dio.

Noi siamo un fiume solo.


     David  Maria Turoldo    da     Poesie



2 commenti:

  1. Assolutamente meravigliosa questa poesia di padre Turoldo, umanissima, dolce, profonda, un testo da centellinare e meditare con calma, da donare agli amici come augurio di Pasqua, da custodire nell'anima per i giorni futuri.....
    E sempre affascinante Mina.
    Grazie con tutto il cuore, Frida!!!

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  2. Sento molto l'atmosfera di passione dei giorni che precedono la Pasqua,e i brani che vado via via postando per l'occasione ne danno testimonianza. In particolare quest'anno, si è fatto più intenso e pressante il senso d'attesa per l'Evento di Salvezza, come desiderio di
    riacquistata pace per me, per le persone che mi sono care e per questo tribolato mondo.
    Ti ringrazio, Annamaria, per l'affettuosa partecipazione.

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