domenica 19 marzo 2017

RIFLESSIONI SUL " DONARE"



                                    Le emozioni sono le mappe per il dare e il ricevere...




Donare crea relazioni positive tramite la soddisfazione diretta dei
bisogni, che crea legami, comunicazione e comunità.


Il Mercato crea relazioni negative che fomentano l'isolamento, la
competizione, la guerra e il dominio.


Le logiche dello scambio e del donare costituiscono due paradigmi  o visioni del mondo che competono e si complementano.  Lo scambio cela il donare, compete con esso e si avvantaggia dei suoi doni. Il donare si arrende allo scambio e gli dà valore. Il donare
inoltre spesso si autoconsidera senza valore.


Uno dei modi in cui il donare viene nascosto in una società basata
sullo scambio, è nel riconoscerlo solo nella pratica materna, nella
carità e nelle forme di scambio-dono simboliche. Le altre aree della vita sono viste come basate sulla biologia e governate  da regole astratte. Per esempio, alla nostra società piace
considerare biologiche le basi del linguaggio, una sorta di
hardware dei nostri cervelli. Invece il donare può essere visto come
base del linguaggio a molti livelli, in quanto creazione di relazioni
umane tramite il dare e il ricevere di regali verbali, la lingua nella
pratica materna. Restituendo il donare alle molte aree della vita in cui non  è stato riconosciuto o è stato oscurato, possiamo iniziare
a portare il paradigma del dono a livello di consapevolezza.
Il dono sottende alla similarità fra " significato del linguaggio" e
" significato della vita".


La pratica materna e tutti i tipi di lavoro donati gratuitamente sono
resi difficili o addirittura sacrificati dalla scarsità che è necessaria al funzionamento del mercato. La scarsità viene creata artificialmente dall'appropriazione dei doni di molti da parte di pochi, dei doni dei paesi poveri a quelli ricchi, dai doni della natura, del passato e del futuro ai pochi per il loro profitto nel presente. I valori materni sono visti come non realistici e svalutati dai misogini. Essi sono visti come cause della sofferenza, mentre
denunciare le sofferenze e la mancata soddisfazione delle necessità
da parte delle donne è vista come vittimismo.
Al contrario, sono la scarsità necessaria ( funzionale ) al mercato e
la svalutazione del paradigma del dono che causano la sofferenza delle donne ( e dei bambini e degli uomini ).


L'economia di scambio ha valori di oggettificazione e feticismo e ha sempre avuto problemi nel distinguere ciò che è sociale da ciò che è biologico e succede perché i suoi gravi problemi sono il
prodotto della mascolazione che interpreta un'agenda sociale dell'
" identità maschile come biologicamente fissa".


Perché è successo?


Mascolazione: tutti gli esseri umani nascono dipendenti e quindi qualcuno se ne deve prendere cura in modo unilaterale sin dalla prima infanzia. Alle donne è stato assegnato questo ruolo dalla società che interpreta socialmente le loro capacità biologiche come
opposte a quelle degli uomini. Fino al momento dell'apprendimento del linguaggio, i bambini maschi si identificano con le proprie madri e partecipano con loro al dare e al ricevere. Quando imparano che appartengono a una categoria che è l'opposto delle madri che li nutrono, devono trovare - o creare - un'identità alla cui base c'è il NON essere come la propria madre che nutre - il che comporta il non donare. Quello che trovano invece è l'agenda dell'
identità maschile : indipendenza ( opposta alla interdipendenza del dare e ricevere ), competizione ( opposta alla cooperazione ), dominazione ( opposta alla comunicazione allo stesso livello ),
stoicismo ( opposto a emozione ). Questa falsa agenda mascolata
è stata considerata come l'agenda umana al posto della pratica materna. E' stata proiettata nelle nostre istituzioni e ha profonda influenza sul modo in cui costruiamo la realtà.


Le emozioni sono le mappe per il dare e il ricevere. Il maschile richiede di dominare le emozioni. E lo stesso fa il mercato.



         Geneviève  Vaughan    da   36 Passi verso l'economia del dono






2 commenti:

  1. Da più gioia il donare che il ricevere.

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  2. Vero. Ma mi piacciono le considerazioni anticonformiste di questa donna che - oltre che scrivere - ha testimoniato ( e testimonia ) con la propria vita e il proprio operato, quello che scrive.

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