giovedì 9 febbraio 2017

LETTERA DI JUNG A FREUD 3 DICEMBRE 1912



Zurigo, 3 Dicembre 1912

(...) Questa lettera è uno sfacciato tentativo di abituarLa al mio
       stile.
       Caro professore,
       La ringrazio di vero cuore per un passo contenuto nella Sua
       lettera in cui Lei parla di un " pizzico di nevrosi" della quale
       Lei non è privo. Io  ho sofferto per questo pizzico che è in Lei,
       benché Lei non l'abbia notato e non l'abbia valutato
       esattamente quando volevo spiegare il mio atteggiamento
       verso di Lei. Io soffro solo - di quando in quando - per il
       desiderio puramente umano di essere compreso
       intellettualmente senza venire misurato sul metro della nevrosi.
       La nostra analisi si è arrestata a suo tempo di fronte alla Sua
       osservazione che " Lei non poteva concedersi all'analisi senza
       perdere la Sua autorità". Questa frase mi si è stampata nella
       memoria come un simbolo di tutto quanto sarebbe avvenuto.
       Ma non mi sono piegato. Si va propagandando un'idiozia
       particolarmente insulsa, secondo cui io avrei concepito la mia
       teoria della libido in conseguenza dell'erotismo anale. Se
       penso a chi ha inventato questa teoria, tremo per il futuro della
       psicoanalisi. La cosa più penosa è che gli psicanalisti si
       adagiano pigramente nella psicoanalisi come i nostri avversari
       nella loro fede nell'autorità. Ciò che potrebbe farli pensare è
       condizionato dai complessi. Questa funzione protettiva della
       psicoanalisi era ancora da scoprire.
       Cordiali saluti , Suo Jung   (...)

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